Sagemcom non cambia idea. La multinazionale francese che progetta e costruisce contatori del gas per utenze domestiche ha ufficializzato ieri (28 gennaio) l’intenzione di proseguire con la procedura di licenziamento collettivo di 40 lavoratori.
Il 17 gennaio scorso c’era stato il primo incontro interlocutore con i vertici dell’azienda, dove Fiom Cgil e Rsu avevano proposto il mantenimento di produzione e livelli occupazionali con l’ausilio degli ammortizzatori sociali. Ma proprio ieri, al termine del nuovo summit, la proprietà ha rifiutato l’invito ad attivare la cassa integrazione straordinaria, confermando di fatto la volontà di smantellare la produzione di Città di Castello (ricordiamo che pure lo stabilimento è in vendita).
Alla luce dell’esito di questo nuovo incontro, dunque, Fiom Cgil e la Rsu di Sagemcom hanno indetto – per giovedì 30 gennaio – uno sciopero di 8 ore, con un presidio all’interno del perimetro aziendale a partire dalle ore 9.
Le parti si sono comunque ridate appuntamento a venerdì 7 febbraio, sempre nella sede tifernate, per dibattere i temi di eventuali ricollocazioni dei lavoratori (di cui ancora non si è parlato) e di incentivi economici all’esodo. Su quest’ultimo punto l’azienda ha già formulato una prima proposta, ritenuta però “irricevibile” dalla delegazione sindacale. La trattativa ripartirà proprio a febbraio: nel caso di mancato accordo entro i 45 giorni – questo il termine di legge – la Regione subentrerà alla Fiom Cgil nella gestione della vertenza.