(Jac. Bru.) – Non c’è ancora nulla di veramente concreto, ma sembra crescere l’ottimismo intorno alla Rocca Albornoziana e alle importante strutture che ospita: museo del Ducato, Fondazione per il restauro dei beni librari e laboratorio di diagnostica dei beni culturali. Dei progetti per il loro rilancio, ma anche dei numeri del turismo a Spoleto nel 2013, in controtendenza rispetto al dato nazionale e regionale, si è parlato ieri a palazzo comunale nella tavola rotonda che ha messo l’uno di fronte all’altro il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti, l’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco, il direttore regionale per i beni culturali Francesco Scoppola, il presidente della Fondazione del libro Bruno Gori e Pierre Marie Gruet, membro del comitato direttivo del laboratorio di diagnostica.
Gestione integrata – La volontà sembrerebbe essere quella di partire dai 3,8 milioni di fondi europei appena riassegnati per il recupero delle palazzine della Rocca (gli edifici ormai abbandonati che un tempo ospitavano i custodi e il personale delle carceri per i quali a breve potrebbe essere bandita una gara d’appalto) per arrivare ad un nuovo sistema di gestione integrata del complesso, che metta insieme i tre enti pubblici interessati (comune, regione e stato, che costituiscono l’attuale comitato paritetico) e soggetti privati. Un progetto di cui si era già parlato fino a qualche anno fa ma che poi si era arenato sul più bello, e ora torna in auge proprio sulla “spinta” dei nuovi fondi a disposizione.
Museo aperto di domenica – Nell’immediato però sembra avviarsi ad una soluzione un altro annoso problema, quello del personale insufficiente che non consentiva l’apertura del museo del ducato la domenica pomeriggio. A quanto sembra il Ministero dei Beni Culturali avrebbe sbloccato l’assunzione di 4 nuovi custodi che integreranno il personale esistente e garantiranno una maggiore offerta per i turisti, già a partire dal prossimo finesettimana. Il personale attualmente in servizio presso la Rocca e il museo è in parte privato e in parte statale. L’idea rilanciata ieri dal sindaco Bendetti, che comunque richiederà del tempo, è quella di arrivare ad una gara unica per la selezione.
Turisti in aumento – Tutti concordi dunque sul fatto che la Rocca Albornoziana debba tornare ad essere il cuore pulsante della città, anche dal punto di vista economico. Una tesi supportata anche dai numeri fatti registrare nel 2013, con 31.032 visitatori contro i 30.080 dell’anno precedente. Bene anche Palazzo Collicola, dove si sono registrati quasi un terzo di visitatori in più rispetto al 2012, e la Casa Romana, mentre è stabile il dato relativo al Museo del Tessuto.
Libro antico – Sembra muoversi qualcosa, infine, anche intorno alla Fondazione per il restauro dei beni librari, ferma da tempo per motivi burocratici e oggetto, nei giorni appena trascorsi, di interpellanze regionali e perfino parlamentari. Il suo prestigio e l’alta specializzazione del personale che vi lavora ne fanno un’eccellenza utile anche al rilancio della Rocca. A quanto è stato possibile apprendere la scuola potrebbe ripartire ad ottobre con un corso quinquennale di alta formazione. Ma ci sarebbe anche una pista estera: una collaborazione col ministero della cultura iracheno che avrebbe chiesto aiuto per un progetto su alcuni testi storici.
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