“Lasciando ad altri il confronto sulle ricadute socio-urbanistiche, l’Ordine Avvocati mantiene l’attenzione sugli aspetti tecnici, vera motivazione fondante della riforma. Parlino i dati. La abnorme sperequazione territoriale e demografica tra gli attuali Tribunali umbri è palese: su poco più di 900.000 abitanti complessivi, 578.000 ricadono nel Circondario di Perugia, 188.000 su Terni, solo 83.000 su Spoleto e appena 57.000 su Orvieto. La riforma ministeriale, con lo stesso criterio applicato in altri Distretti e in ossequio alla norma prioritaria della Legge Delega 148/2011, attua un indispensabile virtuoso riequilibrio, trasferendo a Spoleto come valido Tribunale dell’Umbria centrale due (Foligno e Todi) delle ben cinque attuali Sezioni distaccate di Perugia. Riduce la popolazione amministrata dagli Uffici di Perugia a 436.000, aumenta a 245.000 circa quella di Terni ed incrementa a 225.000 circa la competenza del Tribunale di Spoleto. Obiettivo della Legge e del Ministero è di sgravare il capoluogo, paralizzato dai troppi procedimenti e caricato altresì della materia societaria nonchè dai giudizi coinvolgenti magistrati e risarcimenti da ritardata giustizia provenienti da tutto il Lazio, con una razionale ripartizione del lavoro foriera di tempi più brevi, costi minori, accessibilità ad uffici di medie e perciò fluide dimensioni. Vale per Perugia, come per Torino, Napoli, Catania e via dicendo.
Ora, accarezzando il consenso localistico di abitudini e interessi particolari politici e professionali, gli onorevoli Verini (PD) e Laffranco (PDL) assicurano che il Ministero dovrà modificare i decreti, e per ragioni stradali, riaccentrare su Perugia l’intera ex Sezione di Todi e addirittura aggiungervi Città della Pieve, Paciano, Piegaro e perfino San Venanzo. Verrebbe così violata la Legge: il Tribunale di Perugia tornerebbe a 510.000 abitanti, quasi come attualmente, e verrebbe aumentata la sua paralisi, se è vero che non riesce ad accentrare nemmeno le altre tre Sezioni di Città di Castello, Gubbio, Assisi, e che (contraddizione clamorosa) minaccia “esposti” per “paventata interruzione di pubblico servizio” per eccessivo sovraccarico chi contemporaneamente vuole riportare Todi e molto altro nella competenza di Perugia! I suddetti onorevoli, bontà loro, concedono: “tanto Spoleto si salva lo stesso” … Premesso che se ciò avverrà non sarà certo grazie a loro, ma per la lungimirante azione del sen. Benedetti Valentini che ha lavorato sui principi generali rilanciando, insieme a Spoleto, tante sedi giudiziarie italiane, nulla può escludere che la violazione di legge (tecnicamente “eccesso di delega”) avvenga, considerando che i partiti spingono per un accentrazionismo perugino che in tutti i settori sta danneggiando gli stessi cittadini del capoluogo ed hanno privato l’Umbria centrale di voci parlamentari in grado di farsi valere. Ma si sappia che ciò va contro la funzionalità della giustizia e indebolisce lo stesso assetto della (piccola) Corte d’Appello umbra. Quanto ai Colleghi del comprensorio tuderte, una parte qualificata è d’accordo per la circoscrizione Spoleto-Foligno-Todi, che riserverebbe loro peso autorevole e uffici logisticamente accorpati e comodi, ben più importanti di 5 o 10 minuti stradali. Se però un’altra parte più rumorosa ritiene massima ambizione di Todi essere, anche nella giustizia, “periferia della … periferia di Perugia”, è inutile parlare di finalità della legge: siamo solo al triste tramonto delle identità. Altro che “deportazione”!“
Avvocato Paolo Feliziani, presidente Ordine degli vvocati di Spoleto
Riordino Tribunali, Ordine avvocati “Spoleto salva non per On Verini e Laffranco, rischio violazione della legge”
Dom, 01/09/2013 - 12:01