“La riforma endoregionale in corso di definizione in Umbria non può bypassare la Provincia, né può dar vita a nuovi carrozzoni”. E’ pressocchè unanime il pensiero che esce dalle tre Commissioni consiliari della Provincia di Perugia che, nella giornata di ieri, si sono riunite in forma congiunta per discutere sul disegno di legge presentato dalla Giunta regionale che dovrà ridisegnare i futuri assetti istituzionali umbri, anche in funzione della riforma delle Comunità Montane. Ed è soprattutto a tal riguardo che sono stati presentati dei documenti da parte dei consiglieri provinciali e su cui si è soffermata la discussione in Commissione. Si tratta in particolare di un ordine del giorno presentato dal Pdl con il quale si auspica che Presidente e Giunta provinciale “intervengano presso il Consiglio regionale, offrendo la piena disponibilità dell’Ente a farsi carico delle competenze svolte fino ad oggi dalle Comunità Montane, ritenendo non percorribile la strada della creazione dell’Agenzia forestale unica”. Analogamente, dalle fila di Fli è stato proposto un ordine del giorno con il quale si chiede di valutare “l’ipotesi in accordo con la Regione di recepire le competenze e le funzioni svolte dalle Comunità Montane al fine di salvaguardare gli interessi del territorio e dei diritti dei lavoratori precari”. Nella stessa seduta consiliare, sono approdati poi la mozione di Pd e Socialisti Riformisti, finalizzata a scongiurare che nel Disegno di legge sulla riforma endoregionale venga cancellata la realtà dei Consorzi di bonifica (quantomeno si chiede che vengano inseriti dei criteri oggettivi di valutazione che caso per caso determinino la reale qualità dei servizi offerti dagli Enti che si vuole sopprimere) e l’ordine del giorno del Pdl, attraverso il quale si esprime “una valutazione negativa circa l’ipotesi di una soppressione e di un trasferimento dell’Ente di bonificazione umbra e si invita il presidente della Provincia ad attivarsi per impedire tale operazione”. Tuttavia la votazione su questi quattro documenti è stata sospesa, in attesa di ulteriori sviluppi della vicenda attesi dall’incontro che i vertici regionali Upi avranno con la presidenza della Giunta regionale. “Nella bozza di disegno di legge regionale – ha sostenuto il presidente della Provincia intervenendo nella riunione delle Commissioni – si finge che le Province non esistano. Si è in qualche modo cavalcata l’onda emotiva presente nel Paese secondo cui il nostro è un Ente inutile. Né la Riforma endoregionale in Umbria si potrà risolvere con una mera eliminazione e riassorbimento delle Comunità Montane”. Riferendosi quindi all’ipotesi di creazione delle Unione di Comuni il presidente ha sostenuto che “non è questa la strada per risolvere i problemi. Non possiamo accettare – ha detto – che si dia vita a sovrapposizioni istituzionali”. Per il Prc “la Provincia non può accettare di essere considerata Ente inutile, salvo poi divenire il deposito di personale in eccedenza altrove”. Secondo l’Idv “la Riforma deve necessariamente introdurre degli elementi di snellimento istituzionale”; per l’Udc “non c’è spazio per nuovi carrozzoni”; per il Pdl “l’Ente elettivo di area vasta è solo la Provincia”.
RIFORMA ENDOREGIONALE, LE COMMISSIONI PROPONGONO “ALLE PROVINCE LE COMPETENZE DELLE COMUNITA' MONTANE”
Mer, 04/05/2011 - 11:37