La ricostruzione post terremoto del 2016 stenta a partire, ma ancora più grave è la situazione dei centri frazionali maggiormente colpiti, che per poter essere ricostruiti devono sottostare ad una diversa procedura, quella delle perimetrazioni. Il grido d’allarme arriva dalle Comunanze agrarie dei territori interessati dalle perimetrazioni nel comune di Norcia.
Le Comunanze agrarie di Norcia, i cui territori a seguito degli eventi sismici del 24 agosto 2016, per importanza storico-architettonica e per danni subiti, sono stati individuati tra quelli da perimetrare in riferimento all’Ordinanza 25 del 23 maggio 2017, e precisamente Campi Alto, Casteluccio, Ancarano, San Pellegrino e Nottoria, iniziano ad avere delle serie preoccupazioni sull’andamento e sui tempi della ricostruzione. Proprio per tale motivo i loro rappresentanti si sono riuniti in data 12 marzo per discutere su tale argomento e per decidere il percorso su cui proseguire e collaborare con le Istituzioni competenti, sulla base di un corretto e reciproco rispetto, per l’avvio concreto della ricostruzione e per l’individuazione di percorsi di ripresa e rilancio del territorio.
Questi Enti, di importanza fondamentale per le aree montane del paese, si sono sempre impegnati con abnegazione, senso sociale, solidaristico, sussidiario e aggregativo per la conservazione, tutela, riproducibilità e sviluppo del proprio territorio in quanto ad essi compete le responsabilità di tutela e di valorizzazione dell’insieme delle risorse naturali ed antropiche.
“Partendo proprio da questo assunto e ritornando al tema della riunione tenutasi, – evidenzia il presidente del Consorzio delle comunanze agrarie Roberto Pasqua – è stato analizzato l’iter, oramai stantio, che dovrebbe portare all’approvazione delle perimetrazioni dei centri storici. E’ apparsa subito evidente la lentezza e assurdità del percorso amministrativo fin qui tenuto dalle varie amministrazioni responsabili. Riportiamo di seguito sommariamente l’iter: l’ordinanza n. 25 è stata emanata il 23 maggio 2017 (subito dopo apparivano negli organi di stampa e di informazione dei titoli cubitali che dicevano “Entro giugno le perimetrazioni dei centri storici”); successivamente è stata emessa l’ordinanza n. 39 del 08 settembre 2017, che chiariva alcuni punti sulla materia; il comune di Norcia pubblicava sull’argomento la delibera n. 145 del 04/10/2017; in data 06 novembre 2017 veniva tenuta dall’amministrazione comunale una riunione pubblica per discutere con la popolazione su tale argomento, nella quale venivano stabiliti 10 giorni per la formalizzazione della perimetrazione; da quella data una serie di delibere comunali confuse e piene di contraddizioni, n. 174 del 15/11/2017, n. 01 del 08/01/2018, n. 04 del 22/01/2018 e n 24 del 19/02/2018 che a tutt’oggi non hanno sortito alcun risultato significativo e non hanno ancora stabilito con chiarezza nessun formale perimetro, diversamente da quanto sta avvenendo nelle altre Regioni coinvolte, dove l’iter di perimetrazione in molti casi è stato completato.
Questa mala e disordinata gestione, applicata sul tema all’ordine del giorno, ma che forse trova radici anche in altre tematiche, rischia seriamente di compromettere il futuro dei nostri fragili territori. Se facciamo un rapido calcolo dall’emissione dell’ordinanza ad oggi sono trascorsi inutilmente circa n. 265 giorni, solo per la semplice non individuazione di un’area. Se proiettiamo tale tempo all’intero percorso della ricostruzione dobbiamo ipotizzare tempi a dir poco biblici.
Di questa mancanza di chiarezza, forse anche di competenza, e di questo rimpallo di responsabilità tra comune proponente, mai con elementi definiti e definibili (basti pensare che nell’ultima delibera viene riportato/deliberato testualmente quanto segue: …. 3. Di rilevare l’esistenza di casistiche attinenti ad edifici/aggregati che presentano criticità per effetto del mancato rispetto dei termini di consegna delle osservazioni e per modalità di presentazione delle stesse, non pertinenti o non ammissibili ai criteri stabiliti dalla DGM n° 04/2018, come risultante dalle predette planimetrie. 4. Di dare atto che qualora la Regione dell’Umbria ritenga di poter accogliere tali osservazioni, trattandosi di manifestazioni della volontà popolare, a seguito della prevista partecipazione stabilita dalle Ordinanze Commissariali, questo Comune reputa di potersi comunque esprimere in maniera favorevole a ciò. …. n.d.r.), e ufficio speciale della ricostruzione, gli unici soggetti e territori costretti a pagarne un salato e immeritato prezzo sono quelli rappresentati dagli Enti sopra richiamati.
Ci mettiamo completamente a disposizioni affinché possa essere recuperato l’allora meritato appellativo di “Regione Umbria simbolo di efficienza ed efficacia nella ricostruzione”, più volte attribuito e dimostrato in precedenti eventi sismici che hanno colpito il nostro territorio”.
“I nostri territori, bellissimi, per quanto fragili, già oggetto di spopolamento prima degli eventi sismici, ma che stavano trovando un equilibrio basandosi sulla forza del proprio irripetibile ambiente e sul turismo, non avendo certezza sulle modalità e soprattutto sui tempi di ricostruzione – evidenzia Pasqua – stanno inesorabilmente avviandosi verso un processo di completo declino sociale ed economico.
Gli Enti riunitisi, chiedono pertanto con univoca e viva voce: la piena assunzione di responsabilità degli Enti coinvolti, ciascuno per la propria competenza; l’individuazione di percorsi omogenei, condivisi e soprattutto di tempi certi e improrogabili per tutti gli iter necessari per la ricostruzione a partire dal tema centrale e fondamentale delle “Perimetrazioni dei Centri Storici”, in quanto esso costituisce cardine inamovibile per il recupero e la rinascita dei centri più importanti del territorio comunale, motore e traino anche per lo sviluppo socio-economico”.
Lo stesso presidente Roberto Pasqua, sicuro che tale appello non rimanga inascoltato, in rappresentanza delle comunità coinvolte chiede agli Enti, Istituzioni competenti e allo stesso Commissario Straordinario alla Ricostruzione, un incontro pubblico, da tenersi nell’immediato, per fare chiarezza su tali problematiche.
Solo con tali punti fermi e, con il rafforzarsi delle collaborazioni istituzionali basate sulla chiarezza e sulla reciproca responsabilità, la ricostruzione materiale, che compete ad altri, potrà coincidere con la ricostruzione sociale ed economica, che compete in gran parte anche alle Comunanze Agrarie rappresentanti del territorio.