Aveva un braccio rotto ed un vistoso gesso bianco nel quale tra l'altro ha cercato di nascondere un coltello a serramanico con una lama da 18 centimetri. Gli agenti non hanno così fatto fatica a riconoscerlo in piazza Danti dopo che pochi minuti prima, ieri sera, aveva rapinato una gioielleria in dei Filosofi. Non senza qualche difficoltà, visto la reazione del sospettato lo hanno arrestato per rapina e resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
La rapina. Verso le 19:00, la Sala Operativa della Questura ha ricevuto la chiamata del titolare di una gioielleria di via dei Filosofi, che ha raccontato di aver subito poco prima una rapina ad opera di un nordafricano, il quale, dopo aver chiesto di visionare della merce, poi ha strappato dalle mani dell’uomo un orologio in acciaio spintonandolo violentemente per impedirgli qualsiasi reazione, per poi fuggire a piedi di corsa.
Il gesso. Il commerciante, nonostante lo shock subito, è riuscito comunque a descrivere il responsabile, che a suo dire, oltre ad essere di notevole altezza, con i capelli neri e ricci aveva ancheil braccio sinistro ingessato. Proprio questi dettagli sono stati notati dalla Volante pochi minuti dopo in Piazza Danti, in un uomo che cercava di nascondersi tra le auto in sosta.
L'inseguimento. Dopo un breve inseguimento, il maghrebino è stato bloccato e condotto negli uffici del Posto di Polizia Centro Storico, dove ha continuato ad opporre resistenza, cagionando lesioni guaribili in 20 giorni ad un agente che tentava di ammanettarlo.
Il coltello e la refurtiva. Dalla successiva perquisizione personale, i poliziotti hanno trovato addosso all’uomo, l’orologio rubato, nonché un coltello a serramanico di 18 centimetri che lo stesso prima dell’ammanettamento aveva cercato di nascondere dentro il gesso del suo braccio sinistro. Il nordafricano in questione, identificato per B. A. tunisino del 1986, scarcerato da pochi giorni, con diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio e senza fissa dimora, è stato arrestato per rapina, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Informato dell’accaduto il p.m. di turno ha disposto il traferimento in carcere.
