“Se non mi dai i soldi ti gambizzo, io adesso me ne vado e non tornerò più; se provi a denunciarmi qui fuori c’è mio cugino che è pronto a vendicarsi” – con queste parole un uomo ha seminato il panico in un negozio di bambini in via Mazzini, “La Cicogna”, facendo vivere attimi di terrore alla commessa, vittima della rapina messo a segno nella serata di ieri, 30 gennaio.
“Fuori i soldi o ti gambizzo”
Secondo quanto riferito dalla donna a Tuttoggi, l’uomo è arrivato da via delle Portelle in orario di chiusura del negozio, affacciandosi da una vetrina secondaria per chiedere dove fosse l’ingresso. Con fare affabile l’uomo, tutto vestito di nero con piumino e cappuccio, è entrato nel punto vendita dalla porta principale chiedendo alcune informazioni sugli articoli esposti. Dopo aver atteso il momento giusto ha intimato alla commessa: “Fuori i soldi o ti gambizzo. Io ho una bambina a casa”. La donna, nel panico, non realizzando cosa stesse accadendo, ha esitato nel consegnare i contanti all’uomo che, innervosito, ha scostato il lembo del piumino lasciando intravedere il calcio di una pistola (non è dato sapere se fosse finta o vera, ndr). A quel punto la commessa ha consegnato tutti i soldi della cassa.
“Mio cugino si vendicherà”
Dopo aver raccolto il malloppo il malvivente si è ancora rivolto in modo minaccioso alla donna: “Io adesso me ne vado e non tornerò più perché ho una bambina. Tu non dovrai assolutamente denunciare quanto successo; qui fuori c’è mio cugino che è pronto a vendicarsi”. Naturalmente la donna ha invece avvertito la titolare del negozio che ha allertato i Carabinieri. L’episodio ha lasciato nel terrore la commessa, anche perché sono stati messi a segno altri furti, tutti di venerdì, segno che qualcuno tiene sotto controllo le attività commerciali della titolare e colpisce in modo mirato.
Indagini a tappeto, caccia all’uomo
Sul caso indagano i Carabinieri di Terni che hanno raccolto elementi utili per risalire all’identità del rapinatore e, nelle prossime ore, potrebbero già esserci sviluppi nelle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Terni.