Dal “ghetto” di Rignano Garganico all’Umbria la strada è lunga. La si può colmare con parole raccontate, urlate e musicate attraverso la radio. Oppure, zaino in spalla e tanta speranza, la stessa che ha condotto migliaia di migranti a sbarcare in Italia, salpando dalle sponde dell’Africa. Si risale su verso la penisola, per fare del proprio diario di viaggio un pentagramma di note, uno spartito di racconti da far conoscere a chi si connette sulle onde medie radiofoniche. E’ la storia di Radio Ghetto, che la scorsa settimana ha protato la sua esperienza alla summer school del Convitto Nazionale di Assisi su Giovani e Legalità.
Frequenza 97.0 per i ragazzi di Radio Ghetto: dal 2012, le campagne pugliesi hanno una voce. E’ stata la Rete Campagne in Lotta, dopo i fatti Rosarno, a portare nella baraccopoli pugliese tutta la strumentazione necessaria per l’avvio delle trasmissioni. Giorno dopo giorno, la radio ha continuato a trasmettere tutte le estati, soprattutto durante il periodo della raccolta dei pomodori nelle campagne del foggiano, “cercando di diventare uno strumento di comunicazione e dibattito privilegiato tanto all’interno del Ghetto, tra i suoi abitanti, quanto all’esterno, verso la società italiana“. Durante le trasmissioni radio, sono i braccianti africani che vivono e lavorano al Gran Ghetto di Rignano Garganico a raccontare le loro condizioni di vita e di impiego nelle campagne. Si ascoltano musica e radio-giornali, si condividono le problematiche relative al proprio personale percorso migratorio e alla vita quotidiana in Italia, si organizzano contest per i rapper e i cantanti che vivono al Ghetto. Uno spazio libero, come una volta esistevano le radio “libere”, per discutere, rilassarsi, scherzare, arrabbiarsi e immaginare alternative possibili.
Ad arrivare in Umbria per la summer school del Convitto di Assisi sono stati due giovani di Radio Ghetto, insieme alla coordinatrice Francesca. Prima di una breve gita a Pietralunga, dove c’è il bene confiscato alla mafia e ora gestito da Libera Umbria, c’è stato il confronto con i giovani studenti della scuola, ben contenti di ascoltare parole di migranti e viaggiatori, arrivati in Italia, e che hanno raccontato del loro lavoro nelle campagne foggiane, sotto il sole dell’estate, a raccogliere pomodori per pochi euro.
Un’esperienza importante per i giovani del Convitto, che hanno avuto la possibilità di ascoltare anche altre storie e di affinare le loro conoscenze nel mondo delle radio. Il progetto nasce come ulteriore articolazione del progetto di Web Radio-Gel, iniziativa per la costituzione e conduzione di un’esperienza di radio-web, dove lavorano e collaborano diversi ragazzi guidati da specialisti del settore, come i ragazzi di Radiophonica.com da Perugia.
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