Psi fuori dalla Festa de l'Unità: il centrosinistra non c'è più - Tuttoggi.info

Psi fuori dalla Festa de l’Unità: il centrosinistra non c’è più

Massimo Sbardella

Psi fuori dalla Festa de l’Unità: il centrosinistra non c’è più

I segretari: “Il Pd è autoreferenziale e isolato” | E minacciano lo strappo in vista delle prossime elezioni
Gio, 23/08/2018 - 10:21

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Offesi per non essere stati invitati alla Festa regionale dell’Unità, in corso di svolgimento a Narni. E allora, gli alleati socialisti, mandano segnali di insofferenza: così la coalizione non c’è più, lamentano. E in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, ognuno si organizzi come meglio crede.

In realtà, un segnale ben più evidente del fatto che il centrosinistra umbro non è più tale (nonostante l’immutato assetto a Palazzo Donini) lo si era avuto a febbraio, quando da Roma Matteo Renzi aveva deciso le candidature per le elezioni politiche: “Rometti chi?“, aveva risposto l’allora segretario dem (in un sms che è anche circolato, creando non pochi imbarazzi) a chi gli aveva ricordato che in Umbria c’era un accordo di massima per candidare nell’uninominale il consigliere regionale dei Socialisti.

Che poi, vista com’è andata la partita (con il cappotto, 5-0, a favore del centrodestra) a qualcuno degli scalpitanti candidati dem sarebbe convenuto farsi indietro per non compromettere futuri sogni di gloria, magari in ambito più locale anziché cercare spazio a Roma. Ma è andata come è andata.

I Socialisti furono anche accusati di non aver portato acqua al mulino del Pd. Con minacce di far fuori Chianella da Palazzo Donini. L’assessore, però, è ancora lì. E la scadenza naturale della Giunta Marini si avvicina.

Ora i Socialisti vedono il programma della Festa dell’Unità, dove non c’è un ospite esterno, e accusano: il Pd è isolato e autoreferenziale, valuteremo le scelte future.

Per la verità, quest’anno il Pd regionale (ufficialmente guidato dai reggenti dopo il disastro elettorale e le conseguenti dimissioni di Leonelli e della segreteria) non è che si sia sforzato poi tanto anche per invitare i suoi, di esponenti. Precettati assessori e consiglieri regionali, qualche sindaco che rimane e tanto Narni. C’è l’umbra Marina Sereni, fresca di nomina nella segreteria nazionale di Martina. Con l’eurodeputata varesina Simona Bonafè che è la star del programma.


Pd, a Narni al via la festa umbra de l’Unità (e della tristezza)


Ma i Socialisti, a parlare di vaccini, agenda digitale, infrastrutture, turismo e prospettive economiche (non si può certo decidere delle sorti del partito e della coalizione su un palco, davanti a gente che mangia salsicce e beve un bicchiere di vino rosso) volevano comunque esserci per portare il proprio contributo. O almeno, sottolineano, che si fossero invitati quegli esponenti della società a cui la presidente Marini, dopo il voto di marzo, aveva annunciato di voler aprire la propria esperienza amministrativa, prospettando un nuovo corso per questa seconda parte della legislatura. Anche perché, tra quelle forze civiche, confidano, potrebbe spuntare il prossimo candidato presidente per la Regione, anziché pescare tra gli uomini (e le donne) del partito.

Se errare è umano, perseverare è diabolico. Solo così possiamo commentare l’atteggiamento del Pd umbro che, nonostante il calo di consensi avuto negli ultimi anni in ogni tornata elettorale, continua a isolarsi in discussioni e confronti interni, senza nessun segnale di apertura verso le altre forze della coalizione o le tante esperienze civiche umbre”. Così le segreterie regionali e provinciali del Partito socialista umbro. “La conferma di ciò – proseguono i segretari Cesare Carini, Carlotta Caponi e Rossano Pastura – si ha osservando il programma della Festa regionale del Pd che si sta svolgendo in questi giorni a Narni. Nei numerosi incontri e dibattiti non si ha la presenza di un solo ospite ‘esterno’, nessun rappresentante delle altre forze del centrosinistra o di quelle esperienze civiche verso le quali più volte è stato annunciato di volersi aprire per costruire una coalizione democratica, riformista e solidale, in grado di contrastare la deriva populista e sovranista che governa attualmente l’Italia. Nei fatti si continua a operare in modo autoreferenziale, facendo prevalere la linea di una presunta autosufficienza”.

Premesso che il Partito democratico è libero di organizzare la propria festa come meglio crede – concludono i tre segretari del Psi Carini, Caponi e Pastura – riteniamo che i segnali che da queste iniziative ci giungono confermano che per il Pd la coalizione di centro sinistra, con la quale per anni abbiamo amministrato la regione e tanti comuni dell’Umbria, non ha più ragione di esistere. A questo punto non ci resta che prendere atto di questa nuova situazione e organizzarci di conseguenza in vista dei prossimi appuntamenti elettorali”.

E così il Psi umbro inizia a smarcarsi.

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