Al ‘grido’ (anche con manifesti) di “Agricoltura sotto attacco, redditi divorati”, “La burocrazia fa più danni della grandine!”, “Stop all’assedio delle campagne umbre” “Pagamenti comunitari, basta ritardi!” “Lavoriamo per i cinghiali” e “Sempre più cinghiali, sempre meno agricoltori”, gli agricoltori di Coldiretti hanno protestato questa mattina in Piazza Italia, contro “le lentezze e inefficienze della burocrazia che bloccano i pagamenti comunitari ma anche contro i danni provocati dalla fauna selvatica, a cominciare dai cinghiali”.

In testa al corteo c’era il presidente di Coldiretti Umbria, Albano Agabiti, secondo cui “è arrivato il momento che le istituzioni dimostrino di comprendere davvero la gravità della situazione, utilizzando ogni possibile strumento di intervento. L’agricoltura – ha aggiunto Agabiti anche di fronte all’assessore regionale all’agricoltura all’ambiente Fernanda Cecchini e ai consiglieri regionali Leonelli (Pd) e Mancini (Lega Nord) oltre che agli onorevoli Nevi (Forza Italia) e Prisco (Fratelli d’Italia) – è sotto attacco, anche a causa di troppa burocrazia e troppe criticità che penalizzano oramai da troppo tempo gli imprenditori umbri. Abbiamo finanziato le banche e ci rimane sempre meno, ci sono 60 milioni che dovrebbero arrivare il prima possibile”.   L’assessore Cecchini ha riconosciuto le criticità, ma, parlando a braccio, ha ricordato che “L’Europa non dà fondi indiscriminatamente e che possiamo distribuire a chi ci pare, ci sono graduatorie e criteri oggettivi ai quali sottostare. La Regione fa la sua parte, ma anche le aziende agricole facciano la loro, ad esempio non cambiando ogni anno la ragione sociale per ottenere qualche migliaio di euro in più”.

In una nota ufficiale, inoltre, l’assessore Cecchini ha ricordato che, come Regione, “Ci siamo già attivati per assegnare più risorse a sostegno dei giovani agricoltori,agricoltura biologica e l’agro-ambiente. Saranno il Tavolo Verde, convocato per mercoledì 6, e il Comitato di Sorveglianza del Programma di sviluppo rurale, che si riunirà il 21 giugno, le sedi di concertazione dove definire modalità e tempi, ma intanto vi confermo che c’è stato e c’è da parte nostra l’impegno per l’incremento della dotazione finanziaria delle misure 10 e 11 per l’annualità 2017”. Cecchini ha affrontato ognuna delle questioni al centro della mobilitazione, dal finanziamento ulteriore delle graduatorie 2017 delle due misure del Psr, alle risorse destinate ai giovani agricoltori, dal problema dei cinghiali alla velocizzazione dei pagamenti da parte dell’agenzia Agea, sottolineando però che, se in Umbria sono disponibili oltre 900 milioni di euro per l’attuazione del Programma di sviluppo rurale, le domande di accesso agli aiuti sono raddoppiate o addirittura triplicate. Ad esempio, per quanto riguarda la misura 10 per i pagamenti agroclimatici-ambientali, se nel 2015 le domande erano state1.701, nel 2017 sono balzate a 3059. Lo stesso è avvenuto per lamisura 11 per l’agricoltura biologica, con le domande passate da 273 nel 2015 a 1075 nel 2017.

Circa i ritardi nei pagamenti, dopo aver specificato che “deve essere chiaro che la Regione non ci guadagna nulla e non è la Regione che fa speculazioni”, l” assessore Cecchini ha ribadito che la Regione “continuerà a incalzare Agea perché risolva in tempi brevi questo problema” chiedendo la “collaborazione di tutti”, dagli agricoltori al nuovo governo, affinché riformi Agea sulla scia di quanto già fatto dal governo Gentiloni, fermo restando che “in Umbria sono solo il 5-6 per cento su circa 8mila le domande non pagate e l’Umbria – ha rimarcato Cecchini – è comunque alsecondo posto fra le Regioni italiane, con una spesa di 207 milioni di euro pagati da Agea alle imprese agricole ed altri beneficiari, più di molte altre Regioni che non si avvalgono di Agea”. Oltre che per i ritardi dei pagamenti da danni da fauna selvatica, infatti, gli agricoltori hanno protestato anche contro Agea, un tema delicato sul quale però gli stessi agricoltori sono spaccati: domani infatti si bissa, con gli “Agricoltori indignati” che, sempre a bordo di trattori (ne sono previsti una quarantina), protesteranno non solo contro Agea, ma anche  contro le politiche agricole della Regione e contro le associazioni di categoria che non rappresenterebbero in maniera adeguata i piccoli produttori, biologici e di qualità. Dopo il primo raduno a Piazzale del Bove, si passa Pian di Massiano e nella sede del Broletto della Regione umbra, per poi concludere con 10 trattori che arriveranno in centro sotto Palazzo Cesaroni.