Sara Minciaroni
Per cinque ore ha risposto ad un fuoco incrociato di domande Desposorio Mendocilla Guadalupe Dolores. A fissarlo nell’aula del tribunale di Perugia la figlia di Nilda Beatriz Rodigruez la prostituta che è accusato di aver ucciso nella notte tra l'8 ed il 9 agosto nella zona Pian di Massiano a Perugia.
L’accusato cambia versione. Incalzato dalle domande del pm Giuseppe Petrazzini, degli avvocati di parte civile (Moretti, Castellani, Frisullo) e del suo difensore Nicodemo Gentile, Mendocilla ha risposto contraddicendo, almeno in parte, quanto dichiarato e registrato nei verbali delle dichiarazioni rese davanti ai carabinieri e poi confermate al pm durante l’interrogatorio di garanzia. Ha confermato di essere uscito con Beatriz la sera dell’8 agosto, ma ha negato di averla vista la notte in cui è stata uccisa. In precedenza aveva invece dichiarato (ed era stato proprio questo ad aggravare la sua posizione e a trasformarlo da persona informata sui fatti ad indagato) di essere uscito con Beatriz sia il sabato (8 agosto 2009) che la domenica 9, giorno dell'omicidio, tra l'altro in orario compatibile con il decesso.
Molte le contestazioni. Durante l’interrogatorio sono emerse diverse contestazioni anche perché Mendocilla ha spiegato davanti ai giudici della corte d’assise di aver saputo della morte di Beatrice solo dai carabinieri ad ottobre 2010, elemento anche questo, in contrasto con il fatto che dai tabulati telefonici acquisiti dagli inquirenti sono risultate oltre 20 telefonate da parte dell’imputato verso la vittima prima del 7/8 agosto e mai più nessuna dopo la data della morte.
Per quale ragione ha smesso improvvisamente di chiamarla? Nei verbali di ottobre Mendocilla ha affermato che smise di chiamarla trovando “sconveniente il contatto con una prostituta”, ma secondo l’accusa questa ipotesi è smentita dal fatto che l’accusato pare avesse voluto qualcosa di più dalla vittima di un semplice rapporto basato sul meretricio, avendo ammesso più volte che avrebbe voluto portarla a “mangiare una pizza o a ballare” mentre lei si rifiutava perché “doveva lavorare per poter mantenere i figli in Spagna”.
Il 19 dicembre si torna in aula e verranno sentiti altri 5 testimoni convocati dalle parti civili, i tre figli della vittima: il più piccolo ancora minorenne è assistito dall'avvocato Ilaria Moretti, la figlia oggi presente in aula dall'avvocato Stefano Castellani, mentre la maggiore dal legale Donatella Frisullo.