Progetto #(fe)male, da Assisi il progetto per un uso positivo dei social - Tuttoggi.info

Progetto #(fe)male, da Assisi il progetto per un uso positivo dei social

Flavia Pagliochini

Progetto #(fe)male, da Assisi il progetto per un uso positivo dei social

Gio, 15/04/2021 - 11:30

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Tra stories e IGTV, quattro giovani studentesse del liceo Properzio parlano ai coetanei

Contrastare il body shaming e il sessimo, valorizzare la body positivIty, abbattere gli stereotipi di genere. È l’obiettivo del progetto #(fe)male portato avanti dalle studentesse del 4AC Classico del liceo Sesto Properzio di Assisi Celeste Alzalamira, Benedetta De Giovanni, Giorgia De Santis e Maria Elena Patacca. Proprio grazie a questo progetto, proposto dalla professoressa Diana Dragoni e coordinato dal professor Lorenzo Morlunghi, le quattro ragazze hanno vinto la Challenge #4 (“Come ci vedono online? Come ribaltare l’uso che viene fatto di corpi e immagini e arginare il linguaggio offensivo e sessista”) dell’online Civic Hackathon italiano “HackforInclusion”, rivolto a studenti e studentesse delle scuole superiori italiane, del progetto Erasmus + “IN-EDU”, sulle tematiche della Media and Information Literacy, coordinato dal gruppo FORMA.Azione, centro di coordinamento in Umbria del No Hate Speech Movement Italia, in partenariato con ITET Aldo Capitini di Perugia.

Progetto #(fe)male, tra stories, post e IGTV

Il progetto #(fe)male, nello specifico, punta a sensibilizzare un ampio pubblico rispetto al body shaming ed ai messaggi di sessismo attraverso i social (sono state aperte pagine su Facebook e Instagram) e con l’uso di podcast con cui raccontare storie vere, che aiutino a sensibilizzare sulle conseguenze, nella vita delle vittime, dei messaggi negativi riferiti al proprio aspetto fisico. Nello specifico, la campagna di sensibilizzazione viene portata con un post due volte a settimana e un IGTV ogni quindici giorni, oltre alla funzione ‘stories’ offerta dai due social.

Il nostro obiettivo – spiegano le quattro ragazze – è riuscire a scardinare tutti quegli stereotipi di genere che ancora premono sulla nostra società, idee che provengono da una cultura antiquata e che non dovrebbero più esistere nel 2021. Molto importante, per noi, è la sensibilizzazione riguardo il body shaming, il sessismo e non solo, al fine di rendere tutti più consapevoli delle conseguenze che comportano. Vogliamo suscitare una riflessione attraverso riferimenti concreti. Mostreremo quanto questi fenomeni siano diffusi nel mondo del cinema, della letteratura, dell’arte e anche nell’attualità, a volte confrontandoli con episodi di epoche passate“.

Giovani che parlano ai giovani

Cerchiamo di affrontare i temi proposti attraverso immagini significative e approfondendo l’argomento trattato nella descrizione. In questo modo chi visita il nostro profilo viene colpito in un primo momento dall’aspetto estetico e in seguito ha la possibilità di informarsi”. A coadiuvare le quattro ragazze, sotto la supervisione del professor Morlunghi, sono la grafica Sasha Todini e il videomaker Stefano Domenichetti Carlini. “Proprio grazie a loro – spiegano le quattro ragazze –  ci siamo accorte di quanto lavoro e ricerca ci sia dietro ogni singolo post e video. Inoltre prestiamo sempre più attenzione a notizie di attualità, rendendoci conto di quanto i fenomeni che trattiamo nei nostri social siano ancora diffusi e continuino a colpire la nostra società. Questo ci sprona sempre di più a portare avanti la campagna con grinta e determinazione, unite dallo stesso obiettivo“.

Il progetto #(fe)male è rivolto principalmente ai coetanei, che rispetto ai ragazzi del passato e agli adulti di oggi “si mostrano più aperti e interessati a queste tematiche”. Non manca chi minimizza il problema o addirittura infastidisce chi se ne interessa, ma in generale – concludono le quattro ragazze “stiamo crescendo in un momento in cui il body shaming e il sessismo vengono affrontati diversamente e più liberamente rispetto a come venivano trattati dalle generazioni precedenti alla nostra. Molti di noi giovani partecipano attivamente ai movimenti di body positivity e di abbattimento di stereotipi di genere. Attraverso i social mostrano i loro sostegno, e proprio i social diventano un punto di raccolta per denunciare fatti negativi e per esaltare esempi positivi”. 

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