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Processo Brushwood, ridotte in appello condanne ai 4 spoletini – Non fu cellula eversiva

Redazione

Processo Brushwood, ridotte in appello condanne ai 4 spoletini – Non fu cellula eversiva

Gio, 14/02/2013 - 09:59

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Il dispositivo letto ieri dal presidente della sezione penale della Corte d’Assise d’Appello di Perugia Giancarlo Massei ha ridimensionato le condanne comminate in primo grado ai 4 giovani di Spoleto arrestati dai Carabinieri dei Ros a fine 2007 nell’ambito dell’operazione “Brushwood”. Erano accusati, a vario titolo, di aver inviato una busta minatoria contenente dei proiettili alla ex presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, ma anche di aver messo in atto dei raid vandalici in alcuni cantieri della città e scritto frasi ingiuriose nei confronti dell’ex sindaco di Spoleto Massimo Brunini e di un maresciallo dei Carabinieri.

Condanne in primo grado – I giudici della Corte d’Assise di Terni, nel maggio del 2011, riconobbero Michele Fabiani e Andrea Di Nucci quali facenti parte di una cellula eversiva di stampo anarco-insurrezionalista denominata Coop-Fai – condannandoli rispettivamente a 3 anni e 8 mesi e 2 anni e 6 mesi di reclusione – mentre scagionarono da questa accusa Damiano Corrias e Dario Polinori, condannati ciascuno ad un anno di reclusione, pena sospesa, per dei reati minori (tra cui appunto i danneggiamenti nei cantieri e le frasi ingiuriose).

Non fu cellula eversiva – Ieri, nel capoluogo umbro, i giudici della Corte d’Assise d’Appello hanno ridimensionato le condanne di primo grado e ridotto la pena a 3 imputati su 4. Non si trattò, dunque, di una cellula eversiva (art. 270 bis del codice penale), ma parte del quadro accusatorio resta in piedi. In particolare, Michele Fabiani ha ottenuto una riduzione a 2 anni e 3 mesi, anche se dovrà provvedere al pagamento delle spese legali alla Regione costituitasi parte civile nel processo. Andrea Di Nucci, invece, è stato assolto. Dario Polinori si è visto confermare la condanna, mentre Damiano Corrias ha ottenuto lo “sconto” di un mese (da 12 a 11). Tra 90 giorni, quando i giudici depositeranno le motivazioni della sentenza, si potrà comprendere più a fondo il quadro della situazione. (Jac. Bru.)

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