di Carlo Ceraso
E’ forte Giancarlo Cintioli, politicamente parlando, e lo ha dimostrato questa mattina quando la piccola saletta dell’Hotel Charleston è stata presa d’assalto da una sessantina di suoi sostenitori, quelli che compongono il Comitato che appoggerà la sua candidatura alle primarie del 22 febbraio. Non è ovviamente il numero dei partecipanti ad impressionare, quanto la ‘qualità’: perchè di fatto oggi con lui c’era il gotha politico e amministrativo della città.
Il comitato – La Giunta è al completo incluso l’assessore Roberto Loretoni che, nonostante sembrasse tradito da un certo imbarazzo, deve aver ritrovato un certo feeling con l’amico (nemico di un tempo) Cintioli. Non c’era Massimo Brunini anche se il candidato lascia intendere che con lui ci sarebbe anche il primo cittadino: “rappresenta la città ed è giusto che non prenda parte ad una sfida come è quella delle primarie”. C’era invece Patrizia Cristofori, ex Pci, ex Asinello, ed ex Margherita che ha sposato la causa del consigliere regionale. O meglio quella del Comitato che lo sostiene, visto che Cintioli ha più volte tenuto a sottolineare come la sua candidatura nasca dalle tante richieste che gli sono giunte in questi mesi dagli amici e compagni di Partito. Proprio come fu 10 anni fa per Brunini. Un’altra benedizione arriva anche da Gilberto Stella che, insieme ad Alleori, non ha voluto mancare l’appuntamento. Ma c’è anche tutto l’ex partito dei Diesse. Dai consiglieri comunali (Yuri Cerasini, Massimo Alimenti, Fabio Pinchi, Graziano Brozzi, Francesco Brozzi, Amedeo Marcelli, Alessandro Bocci. unici assenti Marco Rosati e Vincenza Campagnani), agli amministratori (Angelo Mariani, Claudio Frascarelli) e ai dirigenti di allora e di oggi come Proietti, Laureti, etc. etc.. Se non ha incuriosito più di tanto la presenza di Fabrizio Gentili (ex margheritino) a sostegno di Cintioli, ha destato un qualche clamore quella di Leonardo Angeli già ‘difensore del voto’ con Forza Italia alle ultime politiche. Pressochè scontata quella di Giampiero Pincanelli della Cgil.
Gli assenti – Manca, ovviamente, il segretario Dante Andrea Rossi che Cintioli dice di “aver invitato in mattinata a rimanere a casa”. Anche se Rossi lo aveva già anticipato dichiarando ieri sera a TO® che non avrebbe preso parte all’iniziativa. Non fosse che c’è un altro candidato alle Primarie, il vice sindaco Daniele Benedetti che deve rivedre i conti sui politici che lo potranno appoggiare. Certo l’elettorato è un’altra cosa ma per quello bisognerà attendere il prossimo 22 febbraio quando il popolo del Pd potrà scegliere il proprio candidato.
Invitati e non – il Comitato pro Cintioli ha quindi già incassato l’ok dei socialisti riformisti in attesa di conoscere cosa farà l’Udc e il Pse. Pina Silvestri, parlando a nome del gruppo consigliare, ha detto che lavorerà per il successo del centro sinistra stando però ben attenta a non fare alcun riferimento al candidato. Sullo stesso tono anche Patrizia Colangeli (Pse) che ha portato il saluto di Vanni Castellana. “Non sono stato invitato – dice al telefono Luciano Lisci – e comunque non sarei andato. Per me Patrizia non ha fatto bene, su questo la penso come Brunini, prima bisogna fare il programma e poi discutere del candidato. Andare già con più nomi è un rischio per il centro sinistra”. Non lo dice apertamente, ma la lezione di Todi (dove l’anneista Ruggiano ha potuto contare sui voti di parte del centro sinistra) dovrebbe far riflettere che i bracci di ferro non sempre riescono.
Il progetto di Cintioli – dura poco più di 10’ il discorso di Giancarlo Cintioli. Ammette di esser emozionato per la grande partecipazione e l’affetto che lo circonda. Sono fondamentalmente tre gli obiettivi che intende perseguire: l’unità dela città, la valorizzazione dei giovani e la città-laboratorio. Punta sopratutto sui giovani, quelli che rappresentano il futuro della città. In linea dunque con l’idea di rinnovamento che anche Dante Rossi ha raccolto dal segretario Veltroni e che dovrebbe portare ad un rapido svecchiamento della classe dirigente del Pd.
La domanda di TO® – in modo singolare Andrea Orlandi, che ha coordinato l’iniziativa, apre le domande ai cronisti “ma non più di una domanda ciascuno” precisa. Neanche fosse la conferenza stampa di fine anno del presidente del consiglio quando di giornalisti ce e sono un centinaio! Alla fine saranno quattro in tutto le domande. L’appuntamento per chi ne avesse volute fare di più è rinviato a venerdì prossimo quando ai Duchi si terrà la seconda conferenza per l’ufficializzazione della candidatura. Qual’è la sua posizione inmerito alla questione morale e alla vicenda Poreta di cui, seppur sottovoce, si parla tanto a Spoleto? “A Spoleto non esiste una questione morale – risponde Cintioli – per quanto riguarda Poreta siamo sereni, convinti che quello che è stato fatto sia la cosa giusta. Comunque c’è un procedimento in corso e sarà la magistratura a decidere”.
I retroscena – resta un mistero il motivo che ha spinto il Comitato a dare una improvvisa accelerata alla presentazione del proprio candidato. Dicono i bene informati che la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stato un incontro che esponenti del Pd avrebbero fatto con l’Italia dei Valori lo scorso 8 gennaio. Ieri Marcelli, Orlando, Dionisi e lo stesso Cintioli ne avrebbero discusso al Pavone convocando d’urgenza Dante Rossi. Nel corso del quale avrebbero fatto, sempre a detta dei bene informati, i nomi di Franco Di Marco, Fabrizio Luchetti, Massimo Brunini e del socialista Luciano Lisci fra i partecipanti alla riunione. Ma nel pomeriggio arrivano le prime, nette smentite da Luchetti, Lisci e Di Marco. Anche il vertice dell’Italia dei Valori smentisce di aver avuto alcun colloquio ufficiale con esponenti di altri partiti. Dunque Orlandi & Co. avrebbero usato un pretesto o una notizia infondata per convocare la conferenza stampa di oggi. Forse per allontanare le ipotesi di candidature su cui stavano ragionando i vertici regionali, forse per mandare un messaggio forte ai coleghi della ex Margherita. Sicuramente per riportare il tutto alla volontà dell’elettorato locale. D’altra parte è questo lo spirito delle Primarie. Per poi tornare a lavorare uniti, una volta incoronato il vincitore. Ma anche su questo Todi docet.
(Foto servizio Franco Arcangeli)
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