Lo hanno salvato mentre era già a cavalcioni sul parapetto del Ponte delle Torri, il monumento di Spoleto tristemente noto per essere anche uno dei luoghi di tante tragedie della solitudine: i carabinieri di Spoleto, nella mattina di domenica 15 novembre, hanno tratto in salvo un ragazzo poco più che trentenne che voleva mettere in atto l’estremo gesto. Era stato lo stesso giovane a chiamare il 112 dichiarando di sentirsi demoralizzato e di voler porre fine alla propria vita. Il militare di servizio alla centrale operativa capisce la complessità della situazione, lo stato di agitazione del giovane e avvia una conversazione per capire il luogo esatto dove è e come si chiama. Intanto il carabiniere lancia l’allarme ai colleghi del radiomobile che raggiungono in pochi istanti il Giro della Rocca. Sono loro, avvicinatisi alla balaustra, che devono ora prendere in mano la delicata situazione, convincere il ragazzo a scendere da quel posto. Sono momenti drammatici con il ragazzo che intima loro di non avvicinarsi. I carabinieri continuano la loro azione persuasiva, continuano il dialogo confidenziale fino a convincerlo che sono lì solo per aiutarlo. Passa una lunga, interminabile mezz’ora, fino a quando è il giovane ad allungare la mano verso uno dei due militari che lo prende e lo stringe in un lungo abbraccio. L’incubo è finito, i tre angeli dalle bande rosse ce l’hanno fatta anche questa volta.