Dallo stop definitivo al progetto del polo scolastico a San Paolo al Piano regolatore, passando per l’edilizia residenziale pubblica, senza dimenticare temi caldi come la Posterna e la protezione civile, oltre ovviamente alla ricostruzione post sisma. Parla a tutto campo dei temi dell’urbanistica l’assessore comunale Francesco Flavoni, che con le sue deleghe è chiamato ad occuparsi di diversi temi scottanti della città. Tuttoggi.info ha voluto fare il punto con lui su diverse questioni che la nuova amministrazione comunale di Spoleto è chiamata a dirimere.
Dante e Prato Fiorito saranno ricostruite dove sono, interlocuzioni su Scientifico e Scienze umane
Sin da subito il sindaco Umberto De Augustinis aveva evidenziato la necessità di vederci chiaro sul progetto del polo scolastico a San Paolo dove delocalizzare le scuole danneggiate dal sisma, la media “Dante Alighieri” e la materna “Prato Fiorito”. Per questo era stato sospeso l’iter da parte della Regione per la gara per i lavori di realizzazione del nuovo plesso vicino al convitto dell’Alberghiero. Ora è arrivato lo stop definitivo al progetto. “Nei giorni scorsi abbiamo inviato la comunicazione formale – spiega l’assessore Flavoni – che non vogliamo il polo scolastico ma vogliamo ricostruire le scuole dove sono attualmente. I soldi ci sono, visto che Dante Alighieri e Prato Fiorito sono inagibili, ora bisognerà vedere solo se la loro ricostruzione può essere finanziata con lo stesso piano di opere pubbliche del commissario straordinario oppure no”. A breve, tra l’altro, inizieranno i lavori per la frana nella zona dello stadio comunale, intervento da 1 milione di euro per il quale c’è la gara in corso (a seguire la pratica è l’assessore ai lavori pubblici Angelo Loretoni).
Intanto proprio in questi giorni il Comune di Spoleto ha emanato un’ordinanza che dichiara “Ripristinata temporaneamente l’utilizzabilità” della storica sede del liceo scientifico “Volta”, in vicolo San Matteo, visti i lavori di messa in sicurezza realizzati. Ma la struttura rimane comunque altamente vulnerabile ed insieme al liceo delle scienze umane di via Elladio ha la necessità di interventi di adeguamento sismico. “La Provincia, proprietaria di questi immobili, – evidenzia Flavoni – vorrebbe realizzare un’edificio unico per questi due istituti superiori ed inizialmente aveva pensato o a dove è adesso lo scientifico o all’area della ‘Dante’, che però ora è indisponibile visto che la scuola media sarà ricostruita lì. Noi gli abbiamo proposto invece di utilizzare l’area di San Paolo dove sarebbe dovuto sorgere il polo scolastico, in questo modo sarebbe realizzata anche la palestra prevista in quel progetto”.
Ricostruzione post sisma stenta
Quanto al tema più generale della situazione post terremoto, l’assessore Francesco Flavoni spiega di essere soddisfatto della gestione da parte del Comune: “L’ufficio lavora bene, c’è un’alta percentuale di evasione delle pratiche“. Ma “il problema della ricostruzione è rappresentato dai doppi controlli da parte dell’Ufficio speciale per la ricostruzione che bloccano tutto. Sono d’accordo – sottolinea – sulle misure anticorruzione, ma più le cose sono complicate più chi è in malafede riesce a muoversi. Ci sono zone d’ombra, non c’è ancora un quadro chiaro: non c’è un testo unico che fa chiarezza. Basti pensare che l’ordinanza che chiarisce le competenze dei Comuni è arrivata da poche settimane, a due anni dal sisma. C’era il modello del 1997 che aveva funzionato ed invece non si è preso come riferimento: si è sbagliato dall’inizio”.
A Spoleto la situazione è ancora in evoluzione: “Ci sono circa 1500 esiti di inagibilità, destinati ad aumentare, e soltanto pochissimi cantieri, tutti di ricostruzione leggera”.
Una nuova spinta potrebbe arrivare dal disegno di legge regionale che dovrebbe essere approvato la settimana prossima dall’Assemblea legislativa dell’Umbria dopo le ultime modifiche. “Spoleto è stata inserita nel Masterplan per lo sviluppo della Valnerina, anche se con limitazioni perché non è compresa nell’area interna, ma per il nostro comune non sono previste le deroghe di tipo urbanistico che interessano invece gli altri quattro comuni più colpiti, Norcia, Preci, Cascia e Monteleone. Speriamo che ci possano essere modifiche in questo” auspica Flavoni.
Piano regolatore verso l’adozione, c’è il parere sismico
Intanto l’amministrazione comunale procede spedita verso l’approvazione della variante al Piano regolatore generale predisposta dalla passata Giunta. “E’ arrivato il parere sismico della Regione, ora è tutto pronto – spiega l’assessore – a breve procederemo all’adozione, poi i cittadini avranno 45 giorni di tempo per presentare le osservazioni. Non è un Prg fatto da noi – ricorda – ma come ho già detto siamo pronti ad approvarlo così com’è per senso di responsabilità verso chi ha fatto le istanze, per rispetto verso gli uffici e per serietà verso il territorio che aspetta uno strumento di governo del territorio più aggiornato. Lo aggiusteremo con la parte operativa, poi sin da subito dopo la sua approvazione riprenderemo a lavorare per un nuovo Piano regolatore aggiornato ad oggi“.
Nei primi mesi del 2019, quindi, la variante dovrebbe vedere l’ok definitivo, venendo quindi incontro alle esigenze di tanti cittadini che avevano chiesto la possibilità di far tornare agricolo il proprio terreno divenuto edificabile nel 2008, costringendoli a pagare ingenti cartelle Imu.
Posterna, interlocuzioni in corso
Altra pratica scottante nelle mani del neo assessore all’urbanistica è quella del cosiddetto “ecomostro”. Dopo la sospensione dell’esecutività della sentenza di demolizione ottenuta dalla Corte d’appello di Firenze a seguito della morte del sindaco Fabrizio Cardarelli e delle successive elezioni amministrazione, il Comune di Spoleto ha chiesto di recente ancora del tempo, vista “la interlocuzione fattiva per risolvere la problematica” rivela Flavoni.
Sarebbe vicino, infatti, un accordo con i proprietari per arrivare alla definizione della sanatoria che risolverebbe tutti i problemi del comparto della Posterna. “Vogliamo evitare a tutti i costi la demolizione, se proprio le interlocuzioni tese ad arrivare alla sanatoria non andassero a buon fine, rimane l’alternativa dell’acquisizione a patrimonio pubblico“. In questo ultimo caso ovviamente poi l’edificio dovrebbe essere utilizzato per scopi pubblici, come ad esempio uffici o case popolari.
Edilizia residenziale pubblica, quasi pronti 26 appartamenti
A proposito di edilizia residenziale pubblica, altra delega in capo all’assessore Francesco Flavoni, a breve dovrebbero essere finalmente disponibili 26 alloggi tra piazza d’Armi e via dei Filosofi da anni al centro di lavori.
“Entro fine anno dovrebbero essere finiti i lavori ed effettuato il collaudo per i 18 appartamenti nella zona di piazza d’Armi, mentre il Comune sta intervenendo sugli 8 alloggi nei pressi del mattatoio comunale, completati ma fermi da 3 anni per un contenzioso relativo alle infiltrazioni d’acqua: abbiamo deciso intanto di intervenire in proprio in modo da renderli intanto accessibili. In questo modo inizieremo a dare risposta ad un forte bisogno cittadino”. In attesa di una casa popolare, infatti, ci sarebbero (ma il dato non è ufficiale) 150 famiglie.
“Valorizzeremo il sistema di protezione civile”
Infine, a Flavoni il sindaco ha anche dato il compito di seguire le tematiche della protezione civile (anche se la delega rimane in capo al primo cittadino), in particolare del gruppo comunale.
“Abbiamo mandato agli uffici di lavorare per aggiornare il piano comunale di protezione civile, di recente abbiamo fatto anche un incontro con il Movimento 5 stelle sull’argomento” ricorda l’assessore. “L’intero sistema va valorizzato: in città abbiamo 8 associazioni di protezione civile di livello internazionale. Cercheremo di istituire un vero coordinamento comunale, anche pensando ad esercitazioni congiunte tra le varie associazioni: vogliamo valorizzare tutto questo volontarismo esistente sul territorio spoletino”. E non è tutto: tra le prime azioni che la nuova amministrazione ha fatto c’è stata quella di re-inserire nel sistema comunale prociv l’associazione Le Aquile (ora afferente alla Sogit) dopo la querelle del passato.