Nel 2012 hanno chiuso in Italia 1000 imprese al giorno,e considerando che nella piccola impresa artigiana la crisi dell’azienda corrisponde alla perdita del posto di lavoro sia del titolare che dei suoi dipendenti, quanti posti di lavoro si sono persi in questo anno?
Le politiche liberiste e recessive praticate dagli ultimi governi, Berlusconi prima Monti poi hanno chiaramente ridotti i consumi , penalizzando i prodotti che non sono di prima necessità, e alla perdita dei posti di lavoro , dobbiamo aggiungere la perdita del patrimonio di esperienze dei nostri artigiani che non recupereremo facilmente.
Abbiamo bisogno di partire da un piano nazionale di rilancio dell’artigianato,delle piccole imprese, in un contesto di idee che parte dal concetto di valorizzazione del patrimonio territoriale.
Per quanto riguarda l’artigianato,ad esempio, dovrebbe essere pensato come parte integrante dei nostri centri storici, una vetrina naturale , contemporaneamente dobbiamo salvaguardare le piccole attività commerciali ( annientate dai grossi centri commerciali) e insieme al recupero del patrimonio edilizio fare si che questa sinergia possa ridare lustro e vivibilità ai nostri centri storici spesso deserti e trattati come musei a cielo aperto. Puntare sul trinomio cultura-ambiente- turismo.
C’è bisogno di una riduzione della pressione fiscale ( oltre il 56% per i contribuenti in regola), riduzioni fiscali per le aziende che nascono per i primi anni, semplificare la burocrazia, rilanciare la formazione, creare le “scuole dei mestieri”, ridurre i contributi per i lavoratori che dopo la formazione siano assunti a tempo indeterminato, avere sostegno per chi investe in innovazione e ricerca e c’è soprattutto necessità di accesso al credito, non nel nome di una generica crescita (quella di cui tutti parlano ) ma per contribuire alla realizzazione di un diverso sistema economico che tuteli i diritti e la dignità del lavoro.
Maura Coltorti Candidata al Senato – Rivoluzione Civile Umbria