POLEMICA SUL DEPOSITO DELLE OPERE D'ARTE A SPOLETO, INTERVIENE L'AMMINISTRAZIONE - Tuttoggi.info

POLEMICA SUL DEPOSITO DELLE OPERE D'ARTE A SPOLETO, INTERVIENE L'AMMINISTRAZIONE

Redazione

POLEMICA SUL DEPOSITO DELLE OPERE D'ARTE A SPOLETO, INTERVIENE L'AMMINISTRAZIONE

Mar, 26/10/2010 - 18:00

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L'Amministrazione di Spoleto non ci sta a far passare sotto silenzio l'atto di accusa rivoltole qualche giorno fa dai Gruppi consiliari di centro destra, Gruppo Misto e Rinnovamento per Spoleto, sulla cattiva gestione del deposito comunale delle opere d'arte di proprietà cittadina. Il duro atto di accusa aveva preso le mosse da una interrogazione presentata dal Capogruppo del Pdl, Carlo Petrini, in seguito alle notizie, poi confermate dal Sindaco Bendetti, di un furto di alcune litografie dell'artista Pierpaolo Calzolari dal Museo Carandente. Da li la decisione dei Gruppi di centro destra di effettuare un sopralluogo al deposito comunale per controllare lo stato di conservazione delle opere in deposito e la sicurezza dell'intera struttura. Su questo ultimo atto ecco una nota dell'Amministrazione:

“Riguardo alle questioni sollevate da alcuni consiglieri comunali di opposizione, a proposito della situazione del Deposito di opere d'arte di Santo Chiodo, l'Amministrazione comunale di Spoleto ritiene esagerato e ingiustificato l'allarme suscitato e precisa che non è assolutamente vero che le opere sono abbandonate al degrado, non catalogate, non tenute con cura, non valorizzate.

Il Deposito, realizzato nel 2003 per sanare una preesistente situazione di dispersione e di criticità, attualmente custodisce 1500 reperti di arte antica schedati dalla COOBEC (2003), insieme ad altre 500 opere di arte contemporanea che, in questi ultimi anni sono state schedate, fotografate e inventariate da chi opera nel deposito. Conseguentemente ad oggi sono pochissimi i pezzi non schedati (o perché in transito o perché appena arrivati) ed inoltre, tra il 2000 e il 2003, tutti i materiali (opere d'arte antica, arredi e tessuti) sono stati disinfestati, tranne pochi pezzi inseriti successivamente.

Il deposito di Santo Chiodo è un ambiente climatizzato, che presenta una temperatura ideale per opere d'arte e tessuti: sono state le condizioni degli anni passati che hanno costituito un serio pericolo per i tessuti, non certo il deposito, dove essi stanno riposti ordinatamente in scatole di cartone separati da fogli di carta velina.

La situazione quindi è complessivamente buona. Non si nega però che ci siano delle situazioni di criticità.

Dopo 7 anni si evidenzia effettivamente tra i mobili in legno presenza di tarli, ma i tarli del legno, a differenza di quanto sostenuto, non costituiscono pericolo né per i dipinti né per i tessuti; è evidente che, con le necessarie risorse economiche, si potranno ripetere graduali programmi di disinfestazione del mobilio. L'impianto automatico di rilevamento e spegnimento fumi non è in funzione. Il Comune però ha sottoposto all'attenzione dei Vigili del Fuoco un progetto che è stato già approvato (costo totale € 20.000,00), che con il prossimo Bilancio Preventivo dovrà essere finanziato. L'impianto di allarme antintrusione è perfettamente funzionante e c'è anche il personale reperibile per il collegamento telefonico, anche se un problema organizzativo, in verità in via di soluzione, ha finora impedito il collegamento telefonico con il personale reperibile.

Per quanto riguarda la conservazione dei tessuti e degli arazzi esiste un piano annuale di disinfestazione che, pur con modeste risorse, cerca di far fronte alle problematiche più gravi. L'Amministrazione ha pronto il piano di intervento e i relativi preventivi ed è evidente che saremmo ben felici di riuscire a reperire gli oltre 500.000 euro necessari. A tal fine durante l'inaugurazione del Piano Nobile di Palazzo Collicola abbiamo dato inizio ad una raccolta fondi che purtroppo per ora langue.

È infine necessario spiegare cos'è un deposito di opere d'arte, onde evitare di incorrere di spiegazioni fuorvianti. Parliamo in realtà di uno strumento di conservazione perché non tutto ciò che si possiede può essere esposto. Qualsiasi grande Museo ha enormi depositi e non si pone minimamente l'ipotesi di dismettere tale patrimonio. Un deposito è anche uno strumento di valorizzazione e, infatti, sono molto frequenti i ricercatori che chiedono di potervi accedere per motivi di studio. Dispiace il tono esagerato che si è scelto e che rischia di danneggiare ingiustificatamente l'immagine della città che sulla tutela e valorizzazione dei beni culturali ha sempre puntato con passione ed impegno.

Per consentire una verifica trasparente della situazione, l'Amministrazione Comunale invita la stampa ad un percorso guidato per l'effettuazione del quale comunicherà prossimamente la data.”

Articoli precedenti:

FURTO A PALAZZO COLLICOLA: CENTRODESTRA ALL'ATTACCO DELLA GIUNTA SU CONSERVAZIONE E CURA DELLE OPERE D'ARTE

TRAFUGATE DA PALAZZO COLLICOLA OPERE DI PIERPAOLO CALZOLARI. INDAGINI DEI CARABINIERI


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