E’ uno studio de Il Sole24 Ore a dirlo: l’Umbria, prendendo in considerazione il Pil pro capite, è la 13esima tra le regioni italiane: “un dato che conferma la stagnazione economica, senza ripresa“, ha ribattuto oggi il consigliere regionale Claudio Ricci. “Situazione che, peraltro, – ha continuato il portavoce del centrodestra e liste civiche in Assemblea legislativa – vede bloccato il Pil annuale al -0,4 per cento, senza miglioramenti, come sta avvenendo in altre regioni italiane. Il dato relativo alle oltre 30mila famiglie povere in Umbria”.
Per Ricci “i numeri sono concreti e non lasciano spazio a interpretazioni. Il governo regionale – commenta – deve avere più slancio imprenditoriale, innovazione e cambiamento, andando a ridurre sprechi e inefficienze per investire più risorse in sviluppo economico. Così da creare nuovi posti di lavoro, diminuire le tasse e predisporre più sostegni alle famiglie povere”. Ricci sottolinea quindi, “come indicato, molte volte, dal gruppo di centro destra e liste civiche” la necessità di “un piano di marketing operativo, indicando azioni prioritarie chiare, che mettano insieme le risorse pubbliche con quelle private e delle associazioni, premiando il merito e la qualità. Ma anche cercando di attrarre più opportunità in Umbria, semplificando e riducendo i tempi di rilascio delle autorizzazioni”.
Non va meglio per quanto riguarda la deflazione, in base ai dati Istat: Perugia è tra le 11 grandi città italiane con tassi annui d’inflazione sotto lo zero a novembre. Mappando capoluoghi e centri con più di 150 mila abitanti. La riduzione più forte dei prezzi si registra a Bologna (-0,7%), seguita da Padova, Palermo, Catania, Perugia, Cagliari, Bari, Verona, Venezia, Modena ed Aosta. Ad ottobre le grandi città in deflazione erano sette, quindi quattro in meno rispetto a novembre.