Lignani (Cast. Civica) e Arcaleni (Cast. Cambia) hanno chiesto risposte più precise in Consiglio | Secondi "Con impegno Fondazione velocizzato iter demolizione ex scuola, che avrà tempi molto più brevi rispetto al piano attuativo della piazza"
Piazza Burri è tornata al centro del Consiglio comunale di Città di Castello, ieri sera (4 settembre), dove il sindaco Luca Secondi ha risposto a ben due interrogazioni, quella di Andrea Lignani Marchesani (Castello Civica) e di Emanuela Arcaleni (Castello Cambia).
Lignani e Arcaleni all’attacco
A seguito dell’annunciata disponibilità della Fondazione di farsi carico della demolizione della ex scuola Garibaldi Lignani Marchesani ha rivendicato il ruolo del Consiglio comunale nella vicenda di piazza Burri, sostenendo che “l’assemblea cittadina avrebbe dovuto essere coinvolta nell’interlocuzione con la stessa Fondazione e non essere informata dai giornali, con una stretta di mano di cui non c’era bisogno, perché tra l’altro la demolizione dell’edificio era già implicita nell’accordo di programma 2018“.
Nel ricordare la propria contrarietà proprio all’accordo di programma – “che presentava troppe criticità poi emerse col tempo” – Arcaleni ha ribadito “la necessità di capire come e quando si procederà per piazza Burri, perché sono domande che ognuno si fa da 5 anni. La Fondazione dovrebbe presentarci cronoprogramma, progetto esecutivo e piano finanziario. E’ necessario che l’amministrazione comunale faccia comprendere quale visione abbia dello sviluppo urbanistico di quest’area strategica. Nel momento in cui verrà demolita l’ex scuola Garibaldi, quanto tempo staremo con quella spianata? Quale progetto c’è per la parte retrostante piazza Burri?”.
“Nei prossimi mesi…”
Nel suo intervento Secondi ha fatto presente di “aver voluto la stretta di mano con il presidente Corà, perché di fronte alla città chi ha ruoli e responsabilità ha per dignità anche il dovere di mettere la propria faccia sulle scelte, al di là della formalità. Ovviamente il Consiglio comunale avrà il proprio ruolo (avendo già approvato l’accordo di programma 2018) e sarà coinvolto per l’esame e l’avvallo del project financing che la Fondazione si è impegnata a presentare nei prossimi mesi”.
“Per noi era importante distinguere la riqualificazione dell’area dell’ex scuola Garibaldi dal percorso di tipo urbanistico per piazza Burri – ha spiegato il sindaco – La Fondazione ha recepito la necessità di dare un primo messaggio chiaro dell’intenzione di procedere per piazza Burri, assumendosi completamente l’onere della demolizione, la quale anch’essa richiederà alcuni mesi, perché comunque dovrà essere predisposto un progetto pure per questo tipo di intervento”
Le repliche e le perplessità di Lignani e Arcaleni
In sede di replica Lignani Marchesani ha ribadito la necessità di “ascoltare in un’apposita commissione il presidente della Fondazione Albizzini, insieme agli altri consiglieri eletti dal Comune, perché ci vuole chiarezza sui tempi di realizzazione del progetto e vorremmo capire se la Fondazione dispone immediatamente dei soldi per demolire l’ex scuola Garibaldi e per portare avanti piazza Burri o ci possa essere un partner privato, dopo la collaborazione fallimentare con gli arabi”.
Nel dirsi “non molto soddisfatta dalla risposta del sindaco”, Arcaleni ha condiviso la richiesta di un confronto in commissione con la Fondazione Albizzini, accolta dal sindaco. “Il tempo ha dato ragione a chi pensava come me che quell’accordo non avrebbe portato alla realizzazione di piazza Burri”, ha detto l’esponente di Castello Cambia, che ha rinnovato “perplessità sulle tempistiche e su quanto a lungo sarà in vista ciò che sta dietro all’ex scuola Garibaldi, non bello da vedere (il complesso abbandonato degli ex Molini Brighigna, ndr)” e puntato il dito sull’aspetto della gestione della viabilità attorno a piazza Burri. “Mi sembra proprio che manchi il quadro complessivo, ciò che faccia capire come si vuole intervenire in maniera organica sulla viabilità lo spostamento del terminal dei bus da piazza Garibaldi”.
Le puntualizzazioni di Secondi
Secondi ha quindi ripreso la parola per puntualizzare che “l’amministrazione comunale ha intanto ottenuto che la situazione dell’ex scuola Garibaldi venga sanata attraverso la demolizione con tempistiche differenti da piazza Burri, che dovrà invece attendere i tempi più lunghi del legislatore per il piano attuativo. Riguardo alla viabilità è già tutto definito dalle varianti al PRG in base al Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, che stiamo già attuando come dimostra il recente investimento sul collegamento ciclopedonale finanziato dal Pnrr. Per lo spostamento del terminale dei bus sarà necessario aspettare il cantiere di piazza Burri. Il business plan per la gestione di piazza Burri, dopo la sua realizzazione, riguarda interamente la Fondazione Albizzini, che ha in piedi una serie di interlocuzioni e vaglierà la soluzione più opportuna”.