Domenica 15 dicembre, alle ore 16.30, nella Sala dei Notari, andrà in scena uno degli appuntamenti fissi per i cittadini di Perugia: la V edizione del “Processo Storico”, la particolare manifestazione, organizzata dal ROTARACT CLUB PERUGIA EST, un modo di riscoprire la propria storiadivertendosi e facendo del bene, la cui particolarità è quella di mettere sotto processo la storia davanti ad un collegio di veri magistrati.
Quest’anno la Sala dei Notari si trasformerà ancora una volta in un Tribunale che metterà sotto processo, dopo oltre 150 anni, il brigante Nazareno Gugliemi, meglio conosciuto come Cinicchia,per alcuni un feroce criminale, per altri un ladro gentiluomo, amante delle donne. Meglio conosciuto come Cinicchia, il capobanda terrorizzò l’Umbria negli anni a cavallo dell’Unità d’Italia, tra la fine degli anni ’50 e il principio dei ’60 dell’800, quando l’Umbria da dominio papale divenne parte del Regno d’Italia e si trasformò in un territorio strategico, al confine con lo Stato Pontificio, ricetto sicuro di briganti, disertori e reazionari. Rimane impresso nell’immaginario collettivo perugino per le sue imprese, l’ultima delle quali gli fruttò un tesoro con il quale poté emigrare in Sud America costruendosi una nuova vita.
Questa nuova edizione del “Processo storico”, organizzata dal club guidato dal Presidente Errico Biagioli e curata dallo storico Gabriele Principato, fa parte delle iniziative finalizzate alla promozione delle città di Perugia-Assisi a Capitale europea della Cultura 2019, ed è patrocinata dalla Regione Umbria, dalla Provincia di Perugia, dal Comune di Perugia, dall'Università per Stranieri di Perugia.
Il ricavato sarà destinato al finanziamento di borse di studio (Università per Stranieri di Perugia) per la frequenza dei corsi di lingua e cultura italiana per stranieri ed in parte devoluto a favore del restauro dell’opera “Eterno ed Angeli” parte della Pala Baglioni di Raffaello, conservato presso la Galleria Nazionale dell’Umbria.
Anche quest’anno i soci del Club di Perugia Est interpreteranno l’imputato ed i testimoni dei fatti che saranno sottoposti ad interrogatorio. Ogni personaggio indosserà fedeli ricostruzioni dell’abbigliamento dell’epoca gentilmente prestate dal Teatro Stabile dell’Umbria.
Il Pubblico Ministero sarà rappresentato dal Dott. Sergio Sottani, Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Forlì; il difensore dell’imputato sarà l'Avv. Franco Libori; i componenti del Collegio Giudicante saranno il Prof. Avv. David Brunelli, Professore Ordinario Diritto Penale all'Università di Perugia, il Dott. Daniele Cenci, Magistrato del Tribunale di Perugia, la Dott.ssaNicla Flavia Restivo, Magistrato del Tribunale di Perugia; garante del processo sarà il Notaio Dott. Luigi Sconocchia Silvestri.
I testimoni saranno Giorgio Minelli, Chiara Tibidò e Gabriele Principato. L’imputato, Cinicchia, sarà interpretato da Valerio Mion.
Al termine del dibattimento, come ormai da consuetudine, il pubblico intervenuto sarà chiamato ad emettere il suo verdetto, votando la colpevolezza o l’innocenza dell’imputato mediante biglie bianche e nere che saranno fornite all’ingresso. Successivamente il Collegio Giudicante emetterà la propria sentenza secondo la legge.
Per assistere a questo interessante ed unico evento, l’appuntamento è alla Sala dei Notari, Perugia, domenica 15 dicembre, alle ore 16.30. Previsto un biglietto d’ingresso.
Oggi giunti alla quinta edizione, la prima edizione, nel 2009, calò la platea nella Perugia del ‘500, con un processo a Grifonetto Baglioni, protagonista delle cosiddette “nozze rosse” dei Baglioni; l’edizione del 2010, in linea con le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità italiana, portò alla riscoperta del Risorgimento umbro, processando per le cosiddette “Stragi di Perugia” del 20 giugno 1859, il Colonnello Anton Maria Schmidt. L’evento ottenne, fra le altre, le lettere di plauso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del Presidente del Senato Renato Schifani. Nell’edizione del 2011 fu processato Ottaviano, giovane erede di Gaio Giulio Cesare, il futuro Imperatore Augusto, accusato, per i fatti noti come “Bellum Perusinum”. Lo scorso anno a finire davanti ai giudici è stato Cesare Borgia, detto il Valentino, per gli assassini fatti compiere a Senigallia, nel 1503, ai danni di alcuni degli uomini che congiurarono contro di lui nella cosiddetta Congiura della Magione, nel 1502, per impedirgli di allargare e consolidare il suo potere.
