Gli infermieri che lavorano nelle sale operatorie delle aziende ospedaliere dell’Umbria, hanno partecipato al primo convegno organizzato dalla loro associazione(A.I.S.O), che si propone di accrescere la cultura della responsabilità e delle competenze specifiche per fronteggiare l’incalzare della tecnologia avanzata in chirurgia.
All’incontro, che si è svolto nell’ultimo fine settimana presso la sala Rita Levi-Montalcini del CREO, hanno partecipato 120 infermieri in attività nelle varie realtà della regione. A sollecitare l’iniziativa, di cui i professionisti da tempo avvertivano l’esigenza, sono stati i referenti regionali , Elide Moretti, Mauro Giappichini e Marta Pastorelli dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. Sono stati proposti argomenti riguardanti i processi assistenziali e tecnico-organizzativo; ed inoltre, la sicurezza del paziente e la a responsabilità dei professionisti.
I giuristi intervenuti – il procuratore generale della Corte d’Appello di Perugia Fausto Cardella e il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Petrazzini – hanno esposto i concetti cardine della legge Bianco-Gelli, che regolamenta la responsabilità professionale in ambito sanitario. Sono stati ricordati i passaggi determinanti nella pratica infermieristica rispetto alla normativa. “ Visto che l’attività di sala operatoria è per definizione un lavoro di squadra- dice Elide Moretti- è risultata appropriata l’espressione del Dottor Petrazzini, che ha paragonato l’equipe operatoria ad una orchestra , i cui musicisti hanno l’obbligo di seguire lo stesso spartito. L’infermiere, al pari dell’orchestrale, non può usare uno spartito diverso “.
Sull’importanza della gestione del rischio in sala operatoria si è soffermata la dottoressa Laura Paglicci Reattelli, medico legale del S. Maria della Misericordia. “ Impropriamente si ritiene che il servizio che evidenzia il maggior numero di eventi avversi è quello che commette più errori, non è affatto così. Quello è il servizio che controlla maggiormente ogni fase del processo, la descrive e la corregge”.
Nell’ambito della umanizzazione dell’assistenza, gli infermieri di sala operatoria stanno lavorando ad un progetto che prevede un incontro pre-operatorio con il paziente. “ Vogliamo rafforzare il rapporto fiduciario attraverso un colloquio pre-operatorio conoscitivo e informativo –dice Marta Pastorelli- recuperando il concetto che la comunicazione è tempo di cura”.