Il Tar dà ragione al Comune: nessun nuovo permesso a costruire per la Posterna. Patata bollente nelle mani del commissario Tombesi
Nessun nuovo permesso a costruire per il doppio palazzo della Posterna e dunque si dovrà procedere con la strada intrapresa dal Comune di Spoleto per regolarizzare l’edificio. Oppure procedere con la demolizione del cosiddetto “ecomostro” intimata dalla Corte d’appello di Firenze.
Il Tar dell’Umbria, infatti, ha respinto il ricorso presentato dalla Findem srl (proprietaria dell’area) contro il Comune.
Posterna, il ricorso della Findem sul permesso a costruire
Il ricorso era stato presentato a seguito del provvedimento con cui l’Ente nel 2018 aveva respinto l’istanza della Findem che chiedeva l’annullamento del permesso a costruire del 2006 (quello inerente alla condanna penale di 6 persone per abuso edilizio) e, contestualmente, il rilascio di un nuovo titolo abilitativo con l’obiettivo di sanare la situazione di illegittimità che grava sui due edifici.
Un’ipotesi rispetto alla quale il Comune aveva espresso la propria contrarietà, giudicando irricevibile la richiesta in quanto il rilascio di un nuovo permesso a costruire, a seguito dell’annullamento del precedente, non avrebbe potuto incidere in alcun modo sull’ordine di demolizione sancito nel 2014 dalla Corte d’Appello di Firenze.
Il Tar richiama la sentenza di Firenze
Nella sentenza del Tar dell’Umbria i magistrati della Raffaele Potenza (Presidente), Enrico Mattei (estensore) e Daniela Carrarelli (referendario) hanno fatto riferimento proprio alla ricostruzione della Corte d’Appello di Firenze che, esprimendosi sulla possibilità di sanatoria dei palazzi della Posterna, giudicava indispensabile da parte dei proprietari degli appartamenti e, quindi, anche della Findem srl, l’acquisto di una quota di volumetria sufficiente a riportare l’indice di edificabilità nei limiti previsti per la zona A1 del centro storico di Spoleto.
L’indice di edificabilità dell’area della Posterna e l’acquisto di più volumetria
L’illegittimità è infatti dovuta all’indice di edificabilità dei due edifici che è pari a mc/mq 7,50 (l’edificazione di 14.254 metri cubi è avvenuta su un’area di 2.200 mq), superiore rispetto a quello medio che è di 2,92. L’acquisto di una ulteriore quota di volumetria servirebbe a colmare questa differenza, permettendo quindi di sanare l’attuale condizione di illegittimità. Senza questo passaggio l’annullamento del permesso a costruire del 2006 ed il rilascio di uno nuovo non servirebbe in alcun modo a sanare la situazione ex post: da qui la sentenza del Tar dell’Umbria che ha respinto il ricorso della Findem srl contro il Comune di Spoleto giudicandolo infondato.
Commissario Tombesi al lavoro
Sanare – attraverso una transazione economica – la situazione è l’unica strada per evitare la demolizione del doppio palazzo della Posterna. Un tentativo su cui hanno lavorato le ultime amministrazioni comunali (la giunta Cardarelli prima e la de Augustinis dopo), senza tuttavia trovare un accordo con i proprietari dell’edificio.
Una patata bollente ora nelle mani del commissario straordinario Tiziana Tombesi. Su cui sta lavorando sin da subito dopo il suo insediamento. Il prefetto in pensione aveva spiegato infatti che la Corte d’appello di Firenze aveva sollecitato una risoluzione della vicenda. Ora l’arrivo della sentenza del Tar potrebbe finalmente dare un’accelerata alla sanatoria.