Nel Comune di Orvieto saranno 11 le persone impiegate entro giugno nei Progetti di Utilità Collettiva (Puc)
Sono 11 i percettori di reddito di cittadinanza nel Comune di Orvieto che saranno impiegati entro giugno in lavori di manutenzione e cura del decoro della città.
La Giunta comunale ha approvato i Puc (Progetti di Utilità Collettiva) previsti dal Decreto 22 ottobre 2019 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e inseriti all’interno dei “Patti per il lavoro”, che devono sottoscrivere i beneficiari del reddito di cittadinanza. Per quest’ultimi, pena la sospensione del contributo, è obbligatorio partecipare ai Puc, che sono da intendersi come attività di restituzione sociale e come occasione di inclusione e crescita per loro e per la collettività.
L’esecutivo dell’amministrazione comunale, capofila della Zona Sociale n. 12, ha approvato complessivamente 10 Puc, di cui 5 relativi alla città di Orvieto, 4 al Comune di Fabro e 1 al Comune di Parrano. Per quanto riguarda Orvieto i progetti, della validità di un anno, riguardano il riordino e la riorganizzazione degli archivi cimiteriali, le attività di supporto alla manutenzione e cura delle aree verdi cimiteriali, le attività di supporto alla Protezione civile e alla tutela dell’ambiente e del decoro urbano, compresa la vigilanza e l’assistenza ai cittadini della Polizia Locale.
“In questa prima fase – spiega l’assessore alle Politiche sociali Alda Coppola – i beneficiari del reddito di cittadinanza saranno impiegati da un minimo di 8 a un massimo di 16 ore settimanali a supporto delle attività del Centro Servizi Manutentivi per la manutenzione del verde pubblico e la pulizia dei giardini ma anche per la riorganizzazione degli archivi dei cimiteri. Le 11 persone selezionate hanno già svolto la visita medica ed entro il mese di giugno, dopo aver partecipato a un corso di formazione sulla sicurezza, saranno operativi“.
“Come sta avvenendo anche in molti altri Comuni d’Italia – prosegue – il numero delle persone che risultano idonee per i PUC è molto inferiore a quello di coloro che beneficiano complessivamente del reddito di cittadinanza, poiché la normativa fissa una serie di condizioni di esonero, tra cui fra l’altro la presenza in famiglia di persone con disabilità e anziani, che riducono drasticamente la platea dei soggetti utilizzabili. In ogni caso oggi riusciamo a dare piena attuazione alle disposizioni del Governo. E l’obiettivo deve essere chiaro, poiché il reddito di cittadinanza non può intendersi come una mera forma di sostegno o di assistenzialismo ma come uno strumento utile per favorire il reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti più fragili”.