Lu. Bi.
Il dibattito sull'area di crisi complessa aveva già acceso gli animi del Pd di Terni con le diverse posizioni del segretario comunale, Andrea Delli Guanti (favorevole), e il presidente del consiglio comunale, Giorgio Finocchio (contrario). Ad aggiungere benzina sul fuoco ora anche la divisione interna sull'opportunità di proporre le primarie sul candidato sindaco del Pd. Da una parte Delli Guanti, che si appella alle 2 sedute del partito del 13 e del 18 gennaio che avevano deliberato l'approvazione di presentare il sindaco uscente, Leopoldo Di Girolamo, come candidato. I toni della nota di Delli Guanti sono piuttosto duri: “Sorprende come continui ad essere necessario spiegare ad alcuni dirigenti politici del nostro partito quale sia la linea politica del Partito Democratico di Terni in vista delle prossime elezioni amministrative, visto che nella doppia seduta del 13 e del 18 gennaio 2014, l’Assemblea Comunale ha approvato a larghissima maggioranza (95 % – 62 favorevoli, 3 astenuti, 0 contrari) un odg nel quale si è deciso: che il PD raccoglie la disponibilità del Sindaco Leopoldo Di Girolamo, il quale dal 18 Gennaio è il nostro candidato ufficiale; di definire cinque idee del PD per la città, ascoltando iscritti ed elettori dell’8 dicembre 2013, per la costruzione di una nuova filosofia di governo della città; di ridefinire un nuovo campo del centrosinistra cittadino non limitandoci a una discussione tipica tra forze politiche ma pensando a un confronto che coinvolga associazioni, personalità, forze vive e movimenti civici; di coinvolgere nella decisione della linea politica tutti gli iscritti al PD entro domenica 23 febbraio; che una volta tracciato il perimetro ed il campo del nuovo centrosinistra ternano, il Partito Democratico si dichiara pronto ad affrontare eventuali elezioni primarie del centrosinistra, in un’ottica di valore aggiunto fra proposte e visioni per la città”.
I 'dissidenti' del 7 febbraio, che si sono riuniti in assemblea questa mattina, hanno seguito invece la linea di Giorgio Finocchio che sostiene la necessità delle primarie, con il documento Terni Vision 2.0: “La città ha bisogno di una scossa, un sussulto dei cuori e della ragione, un ritorno alla serietà e dignità della politica. La città ha bisogno di cambiare rotta. Per poter intravedere sbocchi e vie di uscita dalle difficoltà fin troppo evidenti e profonde in cui ci dibattiamo si legge ancora nella nota – non basta ripetere lo stesso copione di sempre, non sono sufficienti piccole variazione dello stesso spartito musicale. Occorre scrivere e suonare uno spartito nuovo, percorrere sentieri inesplorati. E per fare ciò abbiamo bisogno di un pensiero creativo, di una vera e propria sfida culturale che può dare quel valore aggiunto che oggi manca. Ed è necessario mettersi tutti e ciascuno in discussione”. E ancora: “Ed abbiamo bisogno delle primarie per scegliere insieme, non contro qualcuno, ma con il contributo di tutti, le idee, il progetto, il programma di governo e la candidata o il candidato a sindaco da offrire alla nostra città”. Poi una serie di interrogativi che sembrerebbero più posti da un'opposizione che da un ramo della maggioranza: “E' sufficiente rifugiarsi nel nostro piccolo mondo antico? Mimetizzarsi in devitalizzate convinzioni, certezze, idee scadute e degradate via via a pregiudizi? Perseverare in liturgie e litanie consunte, non più in grado di trasmettere e ricevere messaggi di speranza e di immaginare tempi nuovi?”.
È fin troppo evidente che il Pd di Terni si trova a un bivio cruciale alla vigila della amministrative, con le liste civiche che guadagnano consensi e il Movimento 5 Stelle forte della candidatura di Angelica Trenta, giovane docente ternana che sembrerebbe raccogliere il favore di molti.
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