Tesseramento verso i 4 mila iscritti, per il partito è un segno di vitalità | Nuove critiche da Gualdo Tadino: per Bori una Caporetto
Congresso Pd, in tremila hanno scelto Tommaso Bori segretario regionale. E Camilla Laureti e Fabrizio Bellini come nuovi segretari provinciali a Perugia e Terni.
Oltre il 90 per cento di coloro che si sono recati ai seggi del Pd, circa 150 quelli allestiti in tutta la regione, hanno votato Bori, Laureti e Bellini.
In queste ore si sta avviando verso la conclusione la campagna di tesseramento, con circa 4mila iscritti relativi all’anno 2020. Numeri che per il partito dimostrano che il Pd in Umbria ha “ancora una rete sociale e di comunità diffusa e vivace”.
Ogni congresso è stato anticipato da un dibattito online tra gli iscritti e in alcune realtà si è proceduto a eleggere anche nuovi segretari comunali.
Nella provincia di Perugia hanno votato 2069 iscritti e a Terni 1000, per un totale di 3069 partecipanti. Di questi 2870 hanno espresso la propria preferenza per Tommaso Bori segretario regionale, una percentuale pari al 93,5 per cento dei consensi. Gli aventi diritto al voto dovevano, sulla base del regolamento congressuale, essere iscritti nel 2019 e aver rinnovato la propria adesione nel 2020.
Anche Guasticchi lascia il Pd “dei leader
di mezza età politicamente usurati”
Michelini: il Pd in Umbria ha energie
“Un momento di partecipazione – commenta Letizia Michelini, presidente della commissione per il Congresso – che dimostra come in Umbria il Partito democratico abbia energia e voglia di riorganizzarsi per crescere, mettendo in campo le migliori risorse e idee. Il lavoro della commissione – conclude – avrà il suo epilogo con l’Assemblea regionale che proclamerà il nuovo segretario: ringrazio a nome di tutti i membri della commissione i volontari ai seggi, la struttura del partito e tutte le persone che hanno dato il loro contributo per portare a termine questo percorso congressuale”.
Le contestazioni: appello a Letta
Ma non si placano le contestazioni degli oppositori di Bori, per i quali il Congresso è stata una farsa dall’esito scontato. Dopo De Rebotti e Presciutti, nuove critiche arrivano da Gualdo Tadino, il comune di quest’ultimo. Dove il Pd ha chiuso il tesseramento con un aumento del 15% rispetto al 2019.
Ma Luciano Recchioni torna a tuonare contro il congresso “tragi-comico”, lo definisce, regionale e dei provinciali. Evidenziando che di fatto Bori ha preso il 30% dei voti degli aventi diritto. “Non si può quindi parlare di una spaccatura ma di una vera e propria Caporetto” commenta Recchioni, che invoca l’intervento del segretario nazionale Enrico Letta.