Il prezioso cimelio trovato in una casa di Città di Castello. Si tratta della "medaglia di Sant'Elena", decorazione concessa ai soldati che servirono l'esercito francese dell'imperatore
Un cimelio straordinario che celebra le gesta di Napoleone Bonaparte è stato ritrovato a Città di Castello, a casa del Dr. Paolo Ducci, a due secoli esatti dalla morte dell’imperatore francese (avvenuta nell’Isola di Sant’Elena il 5 maggio 1821).
La medaglia commemorativa in bronzo, fatta coniare dal nipote Napoleone III una volta salito al trono per rievocare la mitica figura dello zio, apparteneva proprio ad un antenato del tifernate Paolo Ducci, Bernardino Ducci, volontario che come molti patrioti dell’epoca fu spinto dagli ideali della rivoluzione francese a prendere parte alle Campagne d’Italia.
Nel retroverso del secolare ricordo c’è infatti la dedica in francese “Campagne dal 1792 al 1815. Ai suoi compagni di gloria, il suo ultimo pensiero. 5 maggio 1821” mentre nel dritto è riportata ovviamente l’inequivocabile effigie di Napoleone attorniato dalla scritta “Napoleon I Empereur”.
La decorazione, chiamata “medaglia di Sant’Elena“, venne creata con D.I. del 12 agosto 1857, disegnata dallo scultore Albert-Désiré Barre, maestro incisore della zecca parigina. Venne concessa a circa 405.000 soldati della Grande Armeé di diverse nazionalità (francesi, belgi, danesi, irlandesi, italiani, ecc.). L’unica condizione di concessione necessaria era di aver servito l’esercito francese di terra o di mare tra il 1792 e il 1815, senza alcun periodo minimo di servizio richiesto, né alcun coinvolgimento in una campagna.