Palatenda, ora i dubbi sono sul mutuo | Ipotesi nuovo progetto con Croce Rossa - Tuttoggi.info

Palatenda, ora i dubbi sono sul mutuo | Ipotesi nuovo progetto con Croce Rossa

Sara Fratepietro

Palatenda, ora i dubbi sono sul mutuo | Ipotesi nuovo progetto con Croce Rossa

Inaugurata la nuova sede della Croce Rossa, ma la diatriba sul Palatenda catalizza tutte le attenzioni | Scura "Non fare politica con noi" | Sp e Ac "Ci sono pareri tecnici" | Pd "La città non è un tribunale"
Mar, 09/10/2018 - 09:51

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I soldi della Croce Rossa per il Palatenda di Spoleto ci sono – ben 972mila euro – ma i dubbi dell’amministrazione comunale di Spoleto rimangono. E’ quanto emerso dopo l’inaugurazione della nuova sede della CRI, domenica, cerimonia che in realtà ha visto catalizzate tutte le attenzioni sulla diatriba politica innescata dal sindaco Umberto De Augustinis sulla struttura sportiva di via Pasquale Laureti per la quale Comune di Spoleto e Croce Rossa avevano firmato a giugno 2017 un protocollo d’intesa.

A poche ore dall’inaugurazione, infatti, il primo cittadino aveva diramato una nota in cui evidenziava come il progetto del Palatenda era saltato per l’indisponibilità, da parte dell’associazione, dei finanziamenti  “se non in minima parte. Nel giro di poche ore, però, la Croce Rossa aveva non solo smentito il sindaco, ma anche spiegato che se il progetto era fermo era proprio per colpa del Comune che non aveva ancora dato seguito a quanto previsto dal protocollo d’intesa, vale a dire l’acquisizione della struttura (sulla quale attualmente c’è un contratto di leasing) da parte dell’ente.

Soldi per Palatenda o altri progetti

Una disponibilità economica, quella della CRI, ribadita domenica mattina dal presidente regionale Paolo Scura (presenti anche la consigliera nazionale Paola Fioroni e il presidente del Comitato spoletino CRI Lucio Nagni). Il quale però ha chiesto di “non fare politica con la Croce Rossa“. Il vertice regionale ha voluto ricordare la genesi dell’idea di finanziare il completamento del Palatenda, nato dalla proposta del compianto sindaco Fabrizio Cardarelli (in sala tra i numerosissimi presenti c’era la moglie Emanuela) in seguito al terremoto del 2016 quando quella struttura era servita per ospitare alcuni sfollati e la gente che aveva paura di dormire a casa propria viste le scosse. Ma ha anche dato la sua disponibilità a finanziare eventuali altri progetti che l’attuale amministrazione comunale avesse in mente, purché si individuino e portino avanti al più presto.

Confermiamo il nostro impegno per Spoleto, – ha detto Scura – rassicurando l’amministrazione comunale circa l’impiego delle risorse. Ho avuto modo di parlare direttamente con il sindaco nelle ultime ore e di ribadire la nostra disponibilità a lavorare insieme sul progetto PalaCroceRossa, o su altri progetti che l’amministrazione vorrà realizzare”.

I dubbi sul mutuo per estinguere il leasing e le ripercussioni

Il nodo, a questo punto, nonostante nuove giustificazioni tecniche sembrerebbe sempre più, più che altro, di volontà politica. De Augustinis, a margine dell’incontro, ai giornalisti presenti ha spiegato che il problema in realtà – non accennato minimamente nel comunicato stampa di sabato scorso – sarebbe di tipo tecnico, legato al mutuo che il Comune di Spoleto ha deciso di prendere (con deliberazione prima di Giunta e poi di consiglio comunale a inizio giugno 2018) per estinguere il leasing in essere sul Palatenda. Un contratto che impegna l’ente a pagare fino al 2029 un totale di circa 1,2 milioni, di cui 500mila euro già sborsati. Secondo il primo cittadino, una sentenza vieterebbe di estinguere il contratto di locazione finanziaria con un mutuo (di 700mila euro), oltre al fatto che il valore del Palatenda secondo lui sarebbe di appena 400mila euro.

E allora che fare? Continuare a pagare per altri 9 anni senza adeguare il palazzetto-tendone e quindi spendere inutilmente 1,2 milioni? Oppure abbandonare il leasing e non pagare più, di punto in bianco? Quest’ultima ipotesi comporterebbe che la struttura – su cui il Comune ha investito nel 2013 acquistando anche l’impianto di riscaldamento – divenisse di proprietà della banca titolare del leasing, con la certificazione di uno sperpero del denaro pubblico speso finora (ed il rischio di eventuali ripercussioni di natura contabile verso l’attuale amministrazione comunale?). Quanto alla normativa relativa ai mutui, il Comune, in realtà, nei mesi scorsi avrebbe acquisito un parere di Cassa depositi e prestiti che avrebbe fugato i dubbi. Certo, è giusto che il sindaco possa approfondire questi aspetti e per farlo in realtà avrebbe già un aiuto, avendo nominato nelle scorse settimane un consulente giuridico, il magistrato in pensione Maurizio Muscato.

Se invece si tratta di una volontà politica mascherata, va considerato che destinare i fondi ad un altro progetto potrebbe portare ad avere in città un impianto migliore, ma di certo il Comune dovrebbe investire in più non pochi finanziamenti suoi, visto che i 972mila euro della Croce Rossa non permetterebbero di realizzare alcuna struttura ex novo. Impossibile pensare invece, ad esempio, ad una riqualificazione del PalaRota, sia perché la struttura è di proprietà della Provincia di Perugia, sia perché già in passato erano emersi problemi tecnici che impedivano tale ipotesi o che quantomeno la rendevano più costosa di un impianto ex novo.

Sp e Ac ripercorrono l’iter “Ci sono atti formali e pareri tecnici”

Dopo gli ultimi sviluppi, non si fa attendere un nuovo intervento della ex maggioranza, rappresentata dai gruppi consiliari Spoleto Popolare e Alleanza Civica, che ripercorrono l’iter degli ultimi atti sul Palatenda. “La storia del Palatenda – commentano – sta diventando comico-grottesca. Lunedì abbiamo presentato la nostra interrogazione in Consiglio Comunale per capire le intenzioni della nuova amministrazione a riguardo. Come già più volte ribadito la nostra idea è sempre e solo stata quella di rendere utilizzabile per la città una struttura oggi inutilizzabile ed in completo stato di abbandono. Come sia nato il progetto Palatenda, le trasformazioni pensate e realizzate durante l’amministrazione Brunini – Benedetti sono storia. Quando è toccato a noi amministrare la città abbiamo pensato che la risposta migliore fosse trovare una soluzione.

La risposta è arrivata dalla Croce Rossa a giugno 2017, quando la stessa si è offerta di finanziare il progetto di ristrutturazione per avere un centro di accoglienza nel caso si verificasse un’emergenza, il tutto definito con il famoso Protocollo d’intesa. Per poter realizzare il progetto è ovviamente necessario estinguere il leasing contratto perché il Comune diventi proprietario dell’immobile. Abbiamo quindi fatto una delibera a giugno 2018 con conseguente variazione di bilancio per attivare tutte le procedure di accensione di un mutuo per estinguere il leasing e completare il riscatto dell’immobile. I tempi sono stati lunghi ma dovuti all’iter burocratico. Facciamo presente che la questione della trasformazione è stata affrontata con atti formali e pareri tecnici favorevoli prima delle delibere. Tutti atti necessari, formali e documentabili.

Ora si rimette in discussione tutto con dichiarazioni e considerazioni effettuate con leggerezza e senza un severo esame degli atti alla base dei procedimenti. Prima si è dichiarato in maniera inopportuna e non veritiera che non erano disponibili i Fondi della Croce Rossa con un comunicato stampa ufficiale che si è poi rivelato infondato, ora si mette in discussione la possibilità di estinguere il leasing e domani? Questo è uno stillicidio che non può seriamente proseguire. E’ inutile continuare a cercare cavilli burocratici inesistenti, qui è solo necessaria una chiara presa di posizione POLITICA del Dott. De Augustinis invece di continuare a nascondersi dietro ad estemporanee e sempre nuove impossibilità. Ci permettiamo comunque di osservare che c’è un leasing da pagare fino al 2029 e che, nella più favorevole delle ipotesi, pensando a nuove fantasiose strutture da realizzare, il tutto si concretizzerebbe tra anni e anni e la città avrebbe l’ennesimo immobile abbandonato”.

Il Pd “La città non è un tribunale”

Sul tema si registra anche l’intervento del Partito democratico di Spoleto: “Un sindaco che continua a fare il magistrato anziché il sindaco. Sono mesi che è tutto un “vediamo le carte”, “indaghiamo”, “vediamoci chiaro”. Sono mesi che invece di proporre e mettere in campo nuovi progetti assistiamo a questa sorta di tribunale permanente su ogni evento, ogni iniziativa. Già basterebbe questo per incalzare un’amministrazione praticamente immobile e priva di idee. “Beh, almeno si faranno le cose perfettamente in regola”, diceva qualcuno in campagna elettorale. Oggi invece scopriamo che, sulla vicenda del palatenda, De Augustinis ha “indagato” male. Come può essere successo che il sindaco abbia fatto una affermazione poi smentita immediatamente dalla diretta interessata cioè dalla Croce Rossa? Crediamo sia opportuno che venga spiegato con chiarezza alla città proprio dal primo cittadino. E ci auguriamo che finisca presto il tempo del “vediamoci chiaro” ed inizi finalmente quella del “facciamo!” La città non è un tribunale”.

Spoleto Ora e Per Spoleto “Il sindaco si rimbocchi le maniche”

“Speravamo che dopo la brutta figura fatta dal Sindaco De Augustinis con la Croce Rossa e dopo la richiesta di quest’ultima a non essere coinvolta nelle vicende della politica non avremmo dovuto leggere ancora di ‘dubbi’, ‘appunti’ e impossibilità nell’andare avanti con un progetto come quello del Palatenda supportato da atti formali come un Protocollo di Intesa e delibere. E invece la realtà supera l’immaginazione e continuiamo a non avere risposte chiare da questa amministrazione”. E’ quanto evidenziano Luigina Renzi (Ora Spoleto) e Camilla Laureti (Per Spoleto) “‘Nei primi 100 giorni bisogna fare una ricognizione precisa della situazione dall’interno e iniziare a rendere più efficiente la macchina. Un periodo iniziale in cui dare risposte ai primi interrogativi più urgenti degli spoletini sul loro futuro, come la ricostruzione post-terremoto o le crisi legate all’occupazione. Solo un inizio, per consentire loro di credere nel loro sindaco e su questo progetto, rimboccarsi tutti le maniche e finalmente ripartire’ – diceva il Sindaco in una intervista poco prima del 10 giugno. A questo punto non possiamo che augurarci che il sindaco se le rimbocchi queste maniche, per il presente e per il futuro della nostra città che, per ora, più che credere nel progetto del sindaco e ottenere risposte ai primi interrogativi più urgenti, può solo credere ai tanti tentennamenti – frutto della necessità del sindaco di studiare le carte e ‘vederci chiaro’ – e al totale immobilismo di questa giunta”.

(aggiornato alle 15.20) 

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