Sono quasi tutti sotto i 40 anni. Tra loro c’è anche Andrea, 27 anni di Viterbo ma venuto a Perugia per studiare. L’anno scorso una laurea in giurisprudenza e giovedì il suo corpo trovato cadavere al civico 87 di via Pinturicchio. Se le ipotesi degli uomini della Mobile diretti da Marco Chiacchiera venissero confermate, la sua sarebbe l’ottava morte per droga nel perugino dall’inizio dell’anno e il sedicesimo episodio di interventi dovuti alle assunzioni di droga (ma stando ai numeri uno su due, tra chi si è sentito male, è morto).
E mentre le indagini coordinate dal pm Claudio Cicchella cercano di far luce sulle ultime ore del ragazzo trovato nel suo appartamento di zona Porta Pesa, si attendono dall’autopsia le certezze. Il medico legale Laura Panata ha svolto nel tardo pomeriggio di venerdì l’esame, ma sarà il lavoro della tossicologa Paola Melai a stabilire se Andrea è morto di droga. E per ora si tratta di conferme. Quella di Andrea è una morte per arresto cardiocircolatorio compatibile con conseguenze da assunzione di stupefacenti .
Intanto vengono sentiti a tambur battente gli amici del ragazzo (“uno studente perbene”, un “appassionato di pallavolo”), in particolare il coinquilino che ha dato l’allarme quando ha trovato il corpo del ventisettenne. Il quadro fin qui ricostruito racconta un’ultima serata con gli amici e poi il rientro a casa. La stessa in cui la polizia ha sequestrato un banconota arrotolata (nel modo in cui vengono usate per sniffare) e trovato tracce di una polvere gialla, che solo le analisi confermeranno essere o meno, eroina. Andrea l’ha assunta? Chi l’ha portata? domande che attendono risposte dal lavoro degli inquirenti. Di certo il ragazzo non era un “tossico”, non uno di quegli assuntori abituali che restituisce l’immaginario del tunnel della droga. Un aspetto in più su cui riflettere e porre attenzione. Perchè la droga si insinua e impara a colpire anche laddove la società ritiene di essere al sicuro.
I numeri tornano a fare paura. Appena una settimana prima della morte di Andrea, un altro ragazzo appena 22enne è stato trovato morto nell’appartamento della ragazza anche cui l’ombra della droga. E poi ci sono la madre morta a terra con accanto la figlia piccolissima nell’ovetto, l’uomo senza vita su un letto di siringhe a Fontivegge, un ragazzo di Foligno, fino ad 8. La maglia nera dei decessi per droga l’Umbria sembra non riuscire a strapparsela di dosso. L’annus horribilis se lo ricordano tutti, era il 2006 (30 morti in 365 giorni), poi venne il 2010 (24 decessi in 12 mesi), nel 2012 furono 21, nel 2013 i morti furono 18, 15 nel 2014, e poi 8 nel 2015.
ultimo aggiornamento ore 12.00 del 9 luglio