Ospedalizzazione domiciliare, Avigliano approva atto - Tuttoggi.info

Ospedalizzazione domiciliare, Avigliano approva atto

Redazione

Ospedalizzazione domiciliare, Avigliano approva atto

“Il servizio sanitario nazionale – si legge nella mozione - dovrebbe garantire percorsi assistenziali dei cittadini nel proprio domicilio, o le cosiddette “cure domiciliari”, alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità"
Mar, 18/08/2020 - 11:29

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 Il Consiglio comunale di Avigliano Umbro ha approvato all’unanimità una mozione  per la realizzazione nel sistema sanitario regionale del modello dell’ ospedalizzazione domiciliare.

Lettera all’assessore Coletto

L’atto, presentato dal vice sindaco Roberto Pacifici ricordava l’iniziativa del dott. Adiberto Favilli di Narni che aveva avanzato la proposta con con una lettera indirizzata all’assessore regionale alla sanità, Luca Coletto ed alla presidente della commissione regionale sanità, Eleonora Pace.

L’atto

“Il servizio sanitario nazionale – si legge nella mozione – dovrebbe garantire percorsi assistenziali dei cittadini nel proprio domicilio, o le cosiddette “cure domiciliari”, alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, condizioni queste della persona, caratterizzate dalla perdita di capacità e di funzione a livello fisico, psichico o sociale. L’assistenza domiciliare è un servizio previsto dai (LEA) Livelli Essenziali di Assistenza , pensato per dare risposta ai bisogni di salute, anche complessi, delle persone fragili in generale, cioè degli individui non autosufficienti, anziani, disabili, ai fini della gestione della cronicità e della prevenzione della disabilità”.

Di seguito il testo: “Si ritiene necessario adottare un modello di vera integrazione dei servizi sanitari in grado di garantire continuità assistenziale tra i vari contesti: ospedale, territorio, medico di famiglia e distretto sanitario ;

– che potranno essere utili le convenzioni con le associazioni di volontariato esistenti, per un interscambio di prestazioni e competenze;

– che questa modalità di assistenza possa ridurre i tassi di ospedalizzazione, risparmiando posti letto da dedicare agli acuti, migliorare la qualità di vita del paziente e contenere la spesa sanitaria;

che è in crescita il numero di persone malate, in special modo anziane, che hanno bisogno di trattamenti che solo l’ospedale può fornire e che, per questo, vi trascorrono periodi molto lunghi della loro esistenza, con ricadute sicuramente negative in termini di qualità di vita, aumento del rischio iatrogeno, perdita di autonomia, e del calore della famiglia Tutto ciò premesso il consiglio comunale di Avigliano Umbro invita la Regione dell’Umbria a costituire un tavolo composto da istituzioni, esperti, e rappresentanti delle forze sociali, allo scopo di realizzare questo nuovo modello umbro di sanità al passo con i tempi ed impegna il sindaco e la giunta a sostenere questa iniziativa”.

Modello Le Molinette di Torino

Il vice sindaco nel suo intervento ha poi sottolineato che vi sono ancora poche esperienze in Italia, la migliore è quella di Torino, dell’ospedale Le Molinette, che è iniziata sin dal 1985 e gestisce situazioni, anche le più complesse, con il finanziamento della Regione Piemonte e dell’Università. Il vice sindaco ha ricordato che l’attuazione dell’ospedalizzazione domiciliare garantisce un generale miglioramento della qualità della vita del paziente ed assicura un ampio beneficio sociale. “Sarebbe auspicabile realizzare un nuovo modello umbro di sanità che guardi al benessere del paziente”.

Cure sperimentate

Durante il dibattito il consigliere Daniele Marcelli ha sottolineato che l’atto sia di competenza più regionale che locale è comunque da rafforzare e sostenere. “Sebbene la Usl Umbria2 preveda già attività di domiciliazione degli interventi sanitari, molto di più di quanto non faccia la Usl Umbria1 – ha aggiunto Marcelli – bisogna sicuramente insistere su questa strada”. D’accordo con la mozione anche il consigliere Roberto Morelli ed il sindaco, Luciano Conti che ha rivelato di conoscere il dott. Favilli e di aver sperimentato le cure domiciliari di cui si parla nella mozione in occasione della malattia di un congiunto.   

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