Il direttore Braganti dopo la diffida: non serve, è una struttura semplice | L'avvocato Vaccari: è un centro di costo, l'ultio atto aziendale nel 2005
Senologia all’ospedale di Perugia, continua il botte e risposta tra la Regione Umbria e la Cisl Medici.
Il sindacato, a seguito del trasferimento predisposto per due dottoresse a seguito dell’istituzione della nuova struttura semplice ospedaliera, si è affidato all’avvocato Marzio Vaccari, che ha diffidato i dirigenti dall’attuare tale trasformazione in quanto non risulta essere stato predisposto l’atto aziendale che la giustifichi. L’ultimo dei documenti che definiscono l’organizzazione di ciascun centro sembra risalire al 2005.
La risposta del direttore Braganti
Per il direttore della Sanità umbra, Massimo Braganti, nel caso in questione si tratta dell’istituzione di una struttura semplice di Senologia all’interno della struttura complessa di Radiologia. “In quanto tale – scrive Braganti – non sembra che questa modifica organizzativa richieda la previa modifica dell’atto aziendale, in quanto la neo istituita SS non sembra rivestire i requisiti previsti ex lege di ‘struttura operativa dotata di autonomia gestionale o tecnico-professionale, soggetta a rendicontazione analitica’, essendo incardinata nella struttura complessa di Radiologia“.
Giallo all’Ospedale di Perugia,
l’atto aziendale non si trova
E ancora: “Negli atti aziendali, attualmente approvati dalla Giunta regionale, non vi sono ricompresi gli elenchi con l’individuazione delle strutture semplici, ritenute strutture operative, ma unicamente quello delle strutture complesse aziendali. Ciò anche al fine di dare maggiore la possibilità al Direttore generale di organizzare l’Azienda sulla base delle necessità, utilizzando al meglio le risorse assegnate e garantendo contestualmente i LEA“.
La replica di Vaccari
Una spiegazione che l’avvocato Vaccari, sempre per conto di Cisl Medici, contesta. Rilevando che le strutture semplici, operative o dipartimentali, sono centri di costo. Giudicando quindi grave il fatto che sia stato predisposto un atto di organizzazione aziendale a cui sfuggono tutta una serie di centri di costo che, successivamente, però, andranno ad incidere nel bilancio finale dell’azienda stessa.
“Una articolazione come quella di Senologia, incardinata anche in un ambito di prevenzione – rileva Vaccari – non può non essere assoggettata ad una rendicontazione analitica (numero di esami, numero di pazienti, trattamenti effettuati, diagnosi e numero di esami istologici effettuati, ecc.)“.
L’avvocato Vaccari rileva ancora che le strutture semplici, articolazioni aziendali che comunque impegnano l’azienda sanitaria all’esterno, nei confronti dell’utenza, “non possono essere lasciate all’arbitrio del singolo direttore generale di turno“. Ecco perché ogni direttore generale, nei primi sei mesi del proprio mandato, dovrebbe definire l’assetto organizzativo dell’azienda che va a dirigere (cioè la sua visione di servizio sanitario da rendere al cittadino), formando il nuovo piano aziendale da sottoporre all’approvazione della giunta regionale. Atto di cui non c’è traccia.