Il dottor Andrea Tamburini è il nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia generale dell’ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino. Oggi (lunedì 5 ottobre) il nuovo primario è stato presentato ufficialmente, alla presenza dei sindaci del territorio, dal commissario straordinario della Usl Umbria 1 Gilberto Gentili e dal direttore del presidio ospedaliero di Branca Teresa Tedesco.
“Abbiamo rispettato – ha detto il commissario straordinario Gentili – un impegno preso con i sindaci del territorio nei mesi scorsi che attendevano per l’ospedale una figura come il direttore dell’Unità complessa di Chirurgia”.
Andrea Tamburini, pesarese, 51 anni, si è laureato alla Politecnica di Ancona nel 1995, e si è specializzato nel 2000 in Chirurgia generale con i professori Giovanni Lezoche e Francesco Feliciotti. Dopo un’esperienza all’Università della California di San Francisco, nel 1998/99 con il professor Marco Patti, per approfondire le competenze in chirurgia laparoscopica ed esofagea, nel 2001 è stato assunto all’azienda ospedaliera San Salvatore poi divenuta Marche Nord, dove ha lavorato nel reparto di Chirugia sotto la guida, prima, di Costantino Zingaretti e poi di Alberto Patriti. Nel 2009 ha conseguito la specializzazione in Chirurgia pediatrica e nel 2019 è stato professore a contratto per la Scuola di specializzazione in Chirurgia di Ancona.
“In questi primi giorni – ha detto il dottor Tamburini – dal mio insediamento ho cercato il più possibile di avere scambi multidisciplinari con le altre equipe, in modo da garantire il miglior percorso possibile per il paziente. In futuro cercherò di continuare su questa strada per migliorare ancora di più l’eccellenza della chirurgia dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino”.
Nel corso dell’incontro il commissario straordinario ha anche posto l’accento, insieme al responsabile dell’Unità operativa attività tecniche e acquisti beni e servizi della Usl Umbria 1 Fabio Pagliaccia, sul futuro del vecchio ospedale di Gubbio, per il quale è stato già approvato un primo stralcio di lavori da 3,6 milioni di euro.