Migliaia di opere d’arte scampate al terremoto del centro-Italia tornano a vivere grazie al Codacons e ad un progetto approvato dal Ministero dei beni culturali, che sarà presentato alla stampa lunedì 8 gennaio a Roma.
Sono oltre 30.000 i beni mobili recuperati dopo il recente terremoto del 2016 e di interesse storico, artistico, archeologico, archivistico; alcuni di questi risultano gravemente danneggiati e necessitano di ingenti fondi per il restauro. Grazie a questo innovativo progetto le opere d’arte di Marche, Abruzzo, Lazio e Umbria salvate dal sisma tornano a vivere in un mega museo virtuale in 3D che utilizza i più evoluti sistemi tecnologici presenti sul mercato, con l’ausilio di fotocamere ad altissima risoluzione e sistemi di elaborazione digitale di ultima generazione, stampanti digitali ad alta risoluzione e monitor 3D autostereoscopici.
Una mostra ultra-tecnologica e itinerante che valorizza il patrimonio culturale ferito dal sisma e premia l’identità culturale delle popolazioni del centro-Italia, portando in tutto il mondo le preziose opere d’arte delle aree terremotate.
La prima opera salvata grazie alla moderna tecnologia e che sarà presentata nel corso della conferenza stampa dell’8 gennaio è un Crocifisso del XVI secolo, proveniente dalla chiesa di Santa Maria del popolo a Preta e già custodito nel danneggiato Museo Civico “Cola Filotesio” di Amatrice.
Alla conferenza stampa saranno presenti il sindaco di Amatrice Sergio il Sindaco Di Norcia Nicola Alemanno e il Sindaco Di Ascoli Piceno Guido Castelli, nonché i rappresentanti del Ministero dei beni culturali impegnati nel recupero del patrimonio artistico colpito dal sisma, i rappresentanti delle Regioni e le aziende interessate ad aiutare le popolazioni terremotate.
Foto repertorio TO