(Car. Van.) “Problemi di ricrescita? Come risolvere in tempi rapidi. Il caso Spoleto”. Suggeriamo a qualche volenteroso studioso della materia un titolo per un manuale sull'argomento, che in questi giorni ha avuto un caso di studio di grande portata scientifica sulla direttrice San Giovanni di Baiano-San Sabino, lungo tutta la Tre Valli. Magari con il patrocinio delle Wooden Chicks della simpaticissima Paola Cortellesi che dei loro problemi di ricrescita in tal senso ne avevano addirittura fatto una hit famosissima (video imperdibile).
Il Caso – alle 10 circa di ieri mattina un PickUp, dotato di una apparecchiatura specifica e di un mini silos contente del liquido, stazionava davanti ad un noto esercizio commerciale di San Giovanni di Baiano, intento ad un sopralluogo proprio davanti ad una bella “ripa” verdeggiante, ma ancora non troppo rigogliosa. Gli esercenti si accorgono che gli operai estraggono una pistolona di quelle a lancia ed iniziano ad irrorare il terreno, mentre una bella brezzolina primaverile provvede a spandere tutto “l'aere intorno” di sostanza nebulizzata. “Ma è diserbante?” ha chiesto il negoziante. Gli addetti confermano a mezza bocca, mentre il commerciante un po' più nervoso insiste ” Ma c'è il vento e qui dietro c'è la scuola e poi c'è anche il mio negozio…ma fate così anche nei centri urbani?”. Risposta sempre più a mezza bocca ” Ma no, in verità nei centri urbani no…”. Sembrava tutto finito se non fosse che il titolare, appena rientrato nell'esercizio, si accorge che i soggetti riprendono con più lena a irrorare. Senza dire altro, parte una telefonata al 113 del Commissariato di Spoleto che promette un intervento rapido per accertare la situazione. Gli abitanti della zona segnalano il fatto a Tuttoggi.info che comincia il “tour” alla ricerca del “diserbante selvaggio”.
Lo scenario – Il tratto incriminato è, come accennato, la direttrice San Giovanni di Baiano (svincolo Tre Valli) in direzione San Sabino e viceversa. Lo spettacolo è incommentabile. Una lunghissa sequenza di strisce secche a sinistra e destra dei paracarri con le aiuole degli svincoli completamente arse, mentre a un metro e poco più, un bel verde continua imperterrito la ricrescita rigogliosa primaverile. Il tutto – per chi conosce bene quel tratto – con le case a meno di 10 metri dalla strada (la sequenza fotografica dovrebbe rendere chiara l'operazione).
La tecnica – Scientificamente l'operazione ha un po' il sapore di quelle pulizie che certi addetti/e, per far prima, compiono buttando la polvere sotto il tappeto perchè non si veda. Francamente sfugge il senso di una metrata “diserbata” ed il resto no. Oltretutto viene anche il dubbio che su quel metro sia stata gettata una miscela terrificante di quelle che avrebbe tanto voluto avere a disposizione anche il Barbarossa, invece di sprecare tutto quel sale su Spoleto… L'unica motivazione che ha un senso (ma anche no) è che così si fa prima e si risparmia sulla manodopera, ovvero quei cari personaggi della nostra infanzia che rispondevano alla qualifica di “stradini”. Fa tenerezza solo ricordarli. Tempi moderni, tecniche nuove, analisi costi-benefici, problemi di bilancio, insomma tutta quella congerie di economia che ultimamente avvelena più del diserbante. Un dubbio però rimane: per altre operazioni simili o di carattere disinfestante c'è sempre stato un preavviso di 48 ore alla popolazione ma che in questo caso non è stato dato, tenendo conto che la zona interessata ha nel proprio raggio non solo case abitate e attività ma anche una scuola.
Conclusioni – Le Wooden Chicks ringraziano per il suggerimento, anche se in questo modo è come se si depilassero mezza gamba si e mezza no, una ascella si ed una no. Che sia una nuova “urban fashion”?
