Ivan Zaytsev, Andreea Stefanescu, Nick Willis. Si rinnova il legame tra la città di Spoleto e i Giochi Olimpici grazie agli atleti impegnati a Rio de Janeiro nella XXXI Olimpiade.
Lo schiacciatore della nazionale di pallavolo e della Sir Safety Umbria Volley, nato a Spoleto 27 anni fa, è stato sicuramente il trascinatore dell’Italvolley, medaglia d’argento a distanza di 12 anni da Atene 2004.
“Siamo molto orgogliosi del successo ottenuto dalla Nazionale italiana e da Ivan Zaytsev in particolare – sono state le parole del Sindaco Fabrizio Cardarelli – La città è molto legata alla sua famiglia, al ricordo delle imprese sportive del papà Vjačeslav Zajcev che ha giocato nella Olio Venturi alla fine degli anni ’80 e a lui che è spoletino di nascita. Lo abbiamo contattato prima della finale invitandolo a Spoleto, nella speranza di poterlo abbracciare tutti insieme e congratularci di persona per questo straordinario successo”.
Successo che ha riguardato anche l’esperienza olimpica di Nick Willis, il trentatreenne atleta neozelandese medaglia di bronzo nella specialità dei 1.500 metri, a cui il Sindaco Cardarelli consegnò l’attestato di “Ambasciatore di Spoleto” nel 2014.
“Nick Willis è un altro atleta molto legato alla nostra città che da alcuni anni ha scelto quale base per i suoi allenamenti quando è impegnato in competizioni sportive organizzate in Europa. Il fatto che un uomo di sport, legato a Spoleto tanto da esserne “ambasciatore”, abbia ottenuto in Brasile un risultato così importante ci riempie di gioia. So che è già stato contattato da Piergiorgio Conti, suo grande amico: noi lo aspettiamo a Palazzo comunale per rinnovargli la stima e l’affetto della nostra città”.
Complimenti dal Sindaco anche ad Andreea Stefanescu, la ginnasta cresciuta sportivamente a Spoleto nella Polisportiva La Fenice, medaglia di bronzo a Londra 2012.
“Sappiamo che il nuovo regolamento tecnico del Comitato Olimpico Internazionale non prevede l’utilizzo della riserva, fatto questo che non ha permesso alla Stefanescu di scendere in pedana pur essendosi preparata insieme alla squadra per queste Olimpiadi di Rio. Ma il bronzo perso per soli due decimi è comunque un risultato di cui andare fieri, merito anche di Andreea, della sua dedizione e della sua professionalità: in queste settimane a Rio si è allenata tutti i giorni da sola per farsi trovare pronta in caso di infortunio di una delle ginnaste”.