Si ritroveranno a Perugia venerdì e sabato prossimi, nelle aule della Facoltà di Medicina del Polo Unico Ospedaliero-Universitario di Perugia gli esperti oculisti della Toscana , Umbria, Emilia Romagna, Marche per il congresso annuale su “Retina Medica e Chirurgia”. Il congresso è organizzato dalla struttura complessa di Oculistica del S. Maria della Misericordia diretta dal Prof. Carlo Cagini e vedrà come relatori i responsabili dei più importanti centri italiani.
“Anche per questo appuntamento verranno trattate patologie oculistiche di primaria importanza – anticipa il Prof .Cagini-. Ad esempio più sezioni sono dedicate alla degenerazione maculare legata all'età (AMD o DMLE), una patologia che può essere considerata la prima causa di cecità o di ipovisione nei Paesi di maggior benessere, una menomazione visiva che incide pesantemente sulla qualità della vita. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità il 41% dei casi di cecità e di ipovisione che si verificano in questi Stati è dovuto all'AMD. Secondo alcune stime la malattia retinica degenerativa colpisce circa 30 milioni di persone nel mondo (in almeno un caso su dieci queste persone hanno già perso la vista). Gli studi epidemiologici condotti principalmente nel Nord Europa, in Australia e negli Stati Uniti concordano nel definire la DMS la prima causa di cecità legale sopra i 60 anni”
Altro tema in programma è quello legato al distacco di retina che è più frequente nelle popolazioni di mezza età e negli anziani. L'incidenza di distacco di retina in occhi apparentemente sani è di circa 5 nuovi casi su 100.000 persone all'anno. Il distacco è più frequente nelle popolazioni di mezza età e negli anziani, con tassi di circa 20 su 100.000 per anno. Osserva il prof Cagini:” Il distacco di retina è più comune nelle persone affette da miopia grave (sopra 5-6 diottrie), in cui la retina è più sottile e tesa. In tali pazienti, il rischio nel corso della vita sale a 1 su 20. Circa i 2/3 dei casi di distacco di retina si verificano in miopi. pazienti miopi tendono ad avere un distacco di retina in età più giovanile rispetto ai non miopi.”
Un programma attuato dalla Azienda Ospedaliera è quello di monitorare le patologie del nascituro. l Network Neonatale Italiano (NNI), che raggruppa 53 Unità di terapia Intensiva Neonatale italiane e che raccoglie dati riguardanti più di 2.500 neonati con peso alla nascita molto basso (< 1500 g.) (anno 2007), conferma un'incidenza elevata di ROP severa: circa il13% dei bambini con peso tra i 501 ed i 1000 g; il 21% dei neonati con peso alla nascita tra 501 e 600 g. I neonati in Umbria, di peso inferiore ai 2.500 kg sono il 6.2%, i neonati inferiori ai 1500 gr 1%.
Altro tema in programma riguarda il percorso assistenziale che la Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliera –Universitaria di Perugia ha attivato per i pazienti affetti da occlusione venosa retinica. “ Tale proposta intende rispondere all’esigenza di razionalizzare l’attività ambulatoriale nei percorsi assistenziali- sottolinea il Prof. Cagini- , considerato che l’occlusione venosa retinica (RVO) è la seconda causa di deficit visivo legato a patologia vascolare retinica dopo la retinopatia diabetica. e vogliamo sperimentare , in sinergia con altri professionisti di altre discipline, di non ricorrere al ricovero del paziente, procedendo agli accertamenti diagnostici in Day-Service , per migliorare la qualità dell’assistenza coinvolgendo il paziente nella partecipazione alla spesa sanitaria”.
Il convegno in programma venerdì 18 e sabato 19 Ottobre, analizzerà altre patologie quali il glaucoma, la retinochirurgia, ma si soffermerà sulla necessità di istituire – come ha già effettuato la clinica oculistica di Perugia- un Day-Service per la gestione clinica delle occlusioni retiniche venose,: “ Crediamo in questo percorso assistenziale- conclude il Prof Cagini –perché nasce dopo anni di esperienza clinica, di aggiornamento e adeguamento alle indicazioni diagnostiche internazionali, dalla costante collaborazione con altre cliniche e professionalità, che hanno permesso di individuare per ogni singolo paziente un confronto interdisciplinare volto ad assicurargli un percorso diagnostico omogeneo ed esaustivo”.
