Nuovo Curi, tra proteste per il nome e la frenata del Comune

Nuovo Curi, tra proteste per il nome e la frenata del Comune

Massimo Sbardella

Nuovo Curi, tra proteste per il nome e la frenata del Comune

Sab, 18/03/2023 - 12:07

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La denominazione con lo sponsor non piace ai tifosi, ma intanto Palazzo dei Priori si prende più tempo per valutare il piano finanziario

Il progetto del Nuovo Curi torna al centro dell’attenzione dei tifosi (e non solo) perugini. Prima indignati dalla notizia che, nel piano finanziario, è previsto anche il nome dello sponsor nella denominazione dell’impianto, che comunque rimarrà dedicato al compianto Renato Curi. Anche se, come avvenuto per il PalaEvangelisti, la denominazione dello sponsor (oggi PalaBarton) in genere finisce per prevalere.

Ma prima di pensare al nome, c’è da realizzarlo il nuovo stadio. Un iter complesso, che come anticipato in Un venerdì da Grifoni ha avuto frenata nelle ultime ore da parte dell’amministrazione comunale. Che ha interrotto i termini di 60 giorni entro i quali dichiarare la manifestazione di pubblico interesse dell’opera, il cui progetto era stato presentato dalla cordata di imprenditori il 9 febbraio. Un progetto che impegna lo stesso Comune per circa 12 milioni di euro, a meno di un intervento del Credito Sportivo.

Per questo, a Palazzo dei Priori hanno chiesto più tempo per analizzare il piano finanziario, che prevede anche – come ricorda Fabio Nucci de La Nazione – il canone di affitto per la nuova sede della Polizia municipale che sorgerebbe a Pian di Massiano (ma non a ridosso dello stadio).

Non si tratta di uno stop, ma di una pausa per consentire un approfondimento. Evitando di dover interrompere effettivamente l’iter, qualora il Comune non riesca a dare una risposta entro il 10 aprile. Certo, tutto questo fa slittare i tempi ipotizzati per l’approvazione del progetto.

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