Nuovo assetto sanità umbra, duro attacco del Terzo Polo all'amministrazione comunale - Tuttoggi.info

Nuovo assetto sanità umbra, duro attacco del Terzo Polo all'amministrazione comunale

Redazione

Nuovo assetto sanità umbra, duro attacco del Terzo Polo all'amministrazione comunale

Mar, 22/05/2012 - 11:09

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di Sergio Grifoni, Paolo Spedalieri, Vincenza Campagnani, Maurizio Hanke, Wolfgang Bernelli (*)

Si fa un gran parlare in queste settimane della riforma endoregionale che, nello specifico, riguarda soprattutto un diverso assetto della sanità umbra. Varie tesi emerse dalle forze politiche, dalle associazioni, dai livelli istituzionali e territoriali. Servono a poco perché, a nostro modesto avviso, e' tutto un problema interno al PD che, alla fin fine, avrà la forza ed i numeri per poter decidere. E probabilmente farà finta di ascoltare tutti ma, sicuramente, cercherà' alleanze solo dopo aver già deciso. E su questo scacchiere di mosse e contromosse, Perugia, con annessa Università, vorrà fare la parte del leone e Terni cercherà di non essere sbranata. In mezzo realtà intermedie che proveranno a barcamenarsi, sapendo di essere più frange che tessuto. Fra queste Spoleto.

Una città, la quarta dell'Umbria che, a differenza delle altre, in Regione non ha alcun rappresentante nella “sala dei bottoni”. Che fine faranno allora l'Ospedale “San Matteo” ed i collaterali servizi sanitari del territorio? Rimarranno nell'attuale ASL3? Difficile, improbabile, diciamo impossibile. Sarebbe stato l'ottimale, ammesso che in questi anni si fosse attuato nel concreto, e non nei falsi propositi, il sano principio della razionalizzazione fra i nosocomi di Spoleto e Foligno. Ovvero, una parte dei reparti di eccellenza da prevedere nella nostra città, l'altra in quella della città della Quintana. A condizione però che per i primi i folignati sarebbero dovuti venire a Spoleto e, per gli altri, gli spoletini avrebbero dovuto recarsi a Foligno. E’ stato sempre tanto logico, quanto impossibile da attuare. E’ stato sempre tanto scontato, quanto impossibile da raggiunge. Nonostante infatti le pressanti richieste in tal senso, (ricordiamo in primis il City Forum cittadino), tale sano principio non si e' voluto mai concretizzare, facendo nascere in noi il sospetto che, fino alla fine, si e' cercato di operare sotto, sotto, per impoverire il nostro ospedale a favore dell'altro. Ci diranno che non è vero, che è solo un sospetto. Ogni sospetto però, se non smentito nei fatti, diventa certezza.

In mancanza quindi di tale razionalizzazione, ben vengano allora le due ASL e le due Aziende Ospedaliere regionali. Significherebbe essere annessi, insieme a Foligno, con il territorio ternano. Ciò consentirebbe a Spoleto di acquisire una posizione baricentrica, e quindi strategica, sotto ogni punto di vista. Circa tre mesi fa, durante un Consiglio Comunale, suggerimmo tale ipotesi al Sindaco, invitandolo a prendere immediati contatti con il suo collega ternano, proprio per incominciare ad intavolare un discorso di concreta collaborazione futura. Ci rispose picche. Anzi, di contro ribadì il fatto che, per quanto concerneva la sanità, lui era favorevole alla tesi della terza ASL, allargata per di più a Bastia Umbra (quindi con Foligno baricentrica n.d.r.). Ora apprendiamo dai giornali che l'incontro con Terni c’è stato. Vi ha partecipato anche il nostro Sindaco, ma non e'stato promosso da lui ma, guarda caso, da quello di Foligno. Si dice che abbiano stipulato un patto di ferro.

Tale incontro ci consente di asserire che, anziché svolgere noi un ruolo da protagonisti, (bastava seguire il nostro consiglio di tre mesi fa), ora probabilmente ci dovremmo accodare o, bene che vada, dividere con altri quella che poteva essere una nostra grande opportunità. Non sarà mica che questo famoso “patto di ferro”, significa Azienda Ospedaliera a Terni, sede operativa della ASL a Foligno e le briciole a noi? Questa vicenda ci deve far comprendere comunque che e' giunta l'ora (anzi, e' passata) di volgere il nostro sguardo verso Terni e Roma, abbandonando una volta per tutte l'ostinata ricerca di sinergie con il perugino che, di contro, ci snobba in ogni occasione e, purtroppo, condiziona da lontano le scelte che vengono fatte nella nostra città. Occorre ripensare e ridisegnare diversi assetti ed equilibri territoriali cambiando, se necessario, i confini e le suddivisioni di consolidate aree di riferimento istituzionale, amministrativo e sociale. Sappiamo che non si potra' realizzare con un colpo di spugna. Dobbiamo però provarci, per evitare di diventare sempre più un territorio di estrema periferia, dove diventa difficile arrivarci, e non appetibile rimanerci.

(*) Consiglieri comunali Terzo Polo – Spoleto

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