Colpo a sorpresa durante il consiglio comunale, tenutosi nel pomeriggio di ieri. Il Consigliere Angelo Loretoni (Lista Rinnovamento), ha portato all'attenzione del consiglio quella che ad una prima valutazione sembra essere una grana dalle dimensioni non facilmente valutabili. La questione riguarda il Centro operativo per la conservazione, manutenzione e valorizzazione dei beni artistici, archivistici e librari dell'Umbria con sede a Santo Chiodo. l'Impresa Torelli Dottori spa, vincitrice dell'appalto ha infatti avanzato alcune riserve in merito a numerosi aspetti tecnici ed economici del contratto, facendo seguire ai dubbi una richiesta formale di arbitrato nei confronti del Comune di Spoleto. Stessa cosa ha fatto il Comune che ha affidato la propria tutela all'avvocato romano Arturo Cancrini. Il consigliere Loretoni ha consegnato però ieri all'attenzione del massimo consesso politico cittadino un documento che a prima vista appare un Lodo, sulla scorta di quelli già tristemente noti ( per le casse comunali) di Asfalti Syntex ed Endesa. La richiesta complessiva quantificata nel Lodo è di 2 milioni e 720mila euro, escluse spese legali. Gli addebiti fatti al Comune dalla ditta Torelli Dottori vanno dall'andamento anomalo e frazionato dei lavori che avrebbero allungato i tempi di esecuzione (si chiedono circa 876mila euro per perizie e ritardi vari da carenza progettuale), alla sottostima degli oneri per la sicurezza e la mancata quantificazione degli oneri speciali (richiesta una compensazione pari a 590 mila euro), sino al problema della variazione di costo dei materiali che hanno subito un oscillazione dovuta appunto ai ritardi accennati prima (richiesta di 435 mila euro a cui si somma un altra richiesta per la sospensione dell'intervento per altri 373 mila euro).
Un bel piè di lista che francamente ha lasciato di stucco il consiglio. Nel suo intervento in aula Angelo Loretoni non si è fatta sfuggire l'occasione per puntare il dito sui comportamenti della Giunta. “Pensavo che l'amministrazione avesse capito che l'arbitrato è controproducente -afferma Loretoni- poiché è un procedimento che permette alle aziende private di spillare soldi agli enti pubblici. Se le richieste dovessero essere accolte il Comune si troverebbe costretto a sborsare una cifra davvero pesante”.