Si è svolta ieri nel centro e in zona stazione a Perugia una nuova retata anti immigrati clandestini, disposta dal nuovo questore Nicolò D'Angelo, come primo provvedimento “di rilievo” per contrastare il problema sicurezza nel capoluogo umbro.
D'Angelo sembra dunque intenzionato a seguire la falsa riga del suo predecessore, individuando nella folta presenza di irregolari, spesso costipati in appartamenti del centro o delle piazze limitrofe a Fontivegge il principale elemento che fa di Perugia “terreno fertile” per criminalità e spaccio di droga.
La retata- La maxi operazione è scattata nelle prime ore della mattinata. Protagonisti, gli agenti della squadra mobile, della volante, i poliziotti di quartiere e alcune pattuglie della polizia provinciale.
Secondo quanto riferito dalla questura, “la squadra mobile, alle prime luci, ha effettuato una serie di controlli in appartamenti, adibiti a 'covi' di spacciatori e delinquenti abituali per reati contro il patrimonio”.
Oggetto dei primi controlli sono stati cinque appartamenti, nella zona di Porta Pesa dove, in quelle che la polizia indica come “pessime condizioni di salubrità e abitabilità”, vivevano diversi immigrati, alcuni regolari, altri no, senza che alla questura fosse stata data l'obbligatoria comunicazione da parte dei proprietari, sul quale sono in corso verifiche.
Secondo il resoconto della polizia, “successivamente i controlli hanno riguardato un appartamento, intestato ad una badante rumena, in zona Pallotta”. Qui la polizia ha trovato un cittadino tunisino, due albanesi e due cittadini rumeni, ma anche una modica quantità di eroina e cocaina ed un computer rubato giorni fa.
Mentre la squadra mobile faceva questi interventi “mirati”, l’ufficio volanti e i poliziotti di quartiere hanno perlustrato le zone adiacenti la stazione, altro luogo caldo per l tema sicurezza a Perugia, in cerca di irregolari.
I fermati – Al termine della nuova operazione sono stati accompagnati in questura nove stranieri di nazionalità tunisina, due cittadini rumeni e due cittadini albanesi. Al termine degli accertamenti, un cittadino rumeno è stato denunciato per ricettazione del computer rubato, restituito alla legittima proprietaria, un cittadino rumeno e i due cittadini albanesi, titolari di permesso di soggiorno, sono stati denunciati, in stato di libertà, per possesso di stupefacenti e quattro cittadini tunisini sono stati portati in un Cie fuori regione.
Gli altri cinque cittadini tunisini sono invece stati rilasciati, perché regolari in territorio italiano, quattro con permessi di soggiorno “per motivi umanitari”, uno per aver presentato istanza di asilo politico.
Nuova retata anti irregolari. Ecco la ricetta del nuovo questore in tema sicurezza
Ven, 14/10/2011 - 16:28