Ancora qualche mese, tra gennaio e febbraio 2019, e il progetto abitativo di riqualificazione urbana ‘Nuova Fornace Umbertide social housing’ sarà ultimato e i 78 alloggi, ricavati dalla riconversione di 14 edifici preesistenti, saranno pronti per l’assegnazione in locazione o vendita convenzionata alla cosiddetta ‘fascia grigia’, ovvero nuclei familiari che hanno un reddito troppo alto per accedere a un alloggio di edilizia residenziale pubblica ma non sufficiente per accedere ad un alloggio su libero mercato.
È quanto annunciato nell’incontro rivolto alla cittadinanza, tenutosi a Umbertide sabato 27 ottobre, durante il quale sono stati illustrati i dettagli del progetto di social housing e presentato l’avviso di selezione delle candidature che nei prossimi giorni, presumibilmente a inizio novembre, sarà pubblicato sul sito www.nuovafornace.it e su quello del Comune di Umbertide.
Il complesso residenziale è suddiviso tra case bottega, alloggi in locazione e vendita convenzionata, residenze temporanee e spazi comuni, con servizi integrativi all’abitare e spazi dedicati al co-working. Ci saranno, inoltre, 9 villette a schiera in vendita sul libero mercato. In particolare, l’80% delle unità abitative è destinata alla locazione a canone convenzionato, della durata di almeno 15 anni, mentre il restante 20% sarà venduto a prezzi convenzionati. Tra i requisiti richiesti: il nucleo familiare non deve superare i 36mila euro di reddito annuo.
La Nuova Fornace è stata acquistata nel 2017 dal Fondo Uni HS AbitaRE, gestito da Finint SGR, dopo anni di completo abbandono e degrado. Il gestore sociale cui è stata affidata è ‘Social housing Coop-net Umbertide’, associazione temporanea di impresa (Ati) costituita tra FinAbita, Abitare Toscana e Coop Umbria Casa, storica società cooperativa umbra operante nel settore edile. Coinvolta anche la cooperativa sociale Asad di Umbertide, che si è occupata parallelamente di redigere un progetto sociale a favore della comunità di residenti che si insedierà nel complesso immobiliare.
“Il progetto – ha dichiarato Laerte Grimani, presidente di Coop Umbria Casa – non è solo di riqualificazione urbana e del territorio ma anche di costruzione di una comunità vera e propria così come tutti i progetti di social housing”. “Accanto al bisogno primario della casa – ha spiegato Liana Cicchi, presidente di Asad – c’èanche quello di socializzare. Per questo cercheremo di progettare servizi che coinvolgono attivamente gli inquilini, che possono essere gratuiti, retribuiti, individuali e collettivi come il portierato sociale, taxi sociale, doposcuola per bambini, laboratori di socializzazione per anziani e baby parking, oltre ad aree verdi adibite a parco giochi, orti solidali o spazi riservati agli animali da compagnia”.
All’incontro di sabato erano presenti anche l’assessore regionale Giuseppe Chianella e il sindaco di Umbertide Luca Carizia. “Viviamo ormai da anni – ha affermato Chianella – una crisi dell’edilizia che ha interessato non solo le imprese ma anche le famiglie che vogliono avere una casa di proprietà. Il social housing è un’esperienza assolutamente interessante che bisogna implementare. La Regione Umbria ha lavorato in questo senso negli ultimi anni, attraverso diverse iniziative e questa di Umbertide sicuramente è una delle più importanti”. “La Nuova Fornace – ha detto Carizia – è un complesso molto vicino al centro storico e la sua riqualificazione, in questi 5 anni, è stato un passaggio focale. Fra poco partirà anche la riqualificazione di una parte adiacente alla Nuova Fornace, con un’area per i disabili e un piccolo parco pubblico. Dunque, nel complesso, è in atto un’opera di rivitalizzazione dell’area molto importante”.