Colpo a sorpresa di Mps che acquista Antonveneta per 9 miliardi di euro in contanti dal Banco Santander e guadagna così la posizione di terzo gruppo bancario italiano. L'istituto senese, che era rimasto tagliato fuori dall'ondata di fusioni delle banche, fa così tornare in mani italiane la banca padovana conquistata da Abn al termine della lotta con la Bpi di Fiorani durante l'estate dei 'furbetti del quartierino' del 2005. Con l'acquisizione di Abn poche settimane fa da parte della cordata Santander-Fortis-Rbs, Antonveneta era stata poi assegnata agli spagnoli. In seguito all'annuncio, giunto all'inzio del pomeriggio dopo la sospensione del titolo in Borsa, commenti positivi sono arrivati dal presidente dell'Abi Corrado Faissola, dal numero uno della Cdp Alfonso Iozzo, dagli enti locali senesi e toscani e dai sindacati. In attesa di conoscere il piano i soggetti politici e industriali veneti. Mps passerà così da 2000 a 3000 sportelli insediandosi nelle ricche regioni del Nord, indicate da sempre come il tassello mancante. I dipendenti saliranno a 36mila. Per finanziare i costi dell'operazione il Monte (che va ricordato capitalizza 12,6 miliardi) lancerà all'inizio del 2008 un aumento di capitale da 4,5-5 miliardi che coprirà il 50% del fabbisogno per riportare l'indice di patrimonializzazione Tier1 sopra il 5%. La Fondazione Mps (ora al 58,5% del capitale votante) parteciperà all'operazione senza “diluizioni sostanziali” e mantenendo quindi con ogni probabilità il 51%. Ancora incerta la partecipazione di Axa che Mussari si è limitato a definire “partner strategico”. Un 20-25% del fabbisogno verrà coperto con cessioni di asset non strategici, tra cui la quota Finsoe (la società che controlla Unipol) mentre per la parte restante Mps attingerà alla liquidità disponibile e a strumenti di debito. Per Mussari si tratta comunque di un prezzo “non caro”. Il Monte conta di portare Antonveneta a 700 milioni di utili nel 2009 con sinergie minime di 360 milioni creando nel 2009 un effetto accrescitivo sugli utili Mps. Numeri che hanno suscitato qualche perplessità fra gli analisti nel corso della conference call visti i tormentati precedenti di Antonveneta ma secondo Mussari proprio “la sua storia travagliata è il punto di partenza per avere successo”, in una “grande banca italiana”. Per il Santander si tratta di un buon colpo finanziario (la plusvalenza stimata da alcuni analisti è pari a 2,3 miliardi mentre non è più necessario l'aumento di capitale da 4 miliardi) ben apprezzato dalla Borsa di Madrid. C'é stata comunque sorpresa fra alcuni osservatori. Per il presidente Emilio Botin però, considerato vicino al numero uno di Mediobanca Cesare Geronzi, Antonveneta in Italia da sola “non bastava”. Nel nostro paese Santander partecipa al patto di sindacato di Mediobanca con l'1,34% del capitale. Le relazioni di Botin, si spingono poi fino a Trieste dove la figlia Ana Patricia è componente del cda delle Generali.
( fonte Ansa.it)
Il capitalismo bancario si muove ancora e pesantemente. Non sfugga al lettore l'ultima parte del comunicato su Ansa.it , dove si intravede la fitta rete di relazioni che consentono simili passaggi . Si potrebbe anche dire che alla fine ciò che non è stato possibile in precedenza è comunque accaduto con soggetti economici ” diversi ” e accreditati, appunto il Monte dei Paschi, che indubbiamente viene accomunata ad un'area politica specifica. La differenza stavolta è stata che non sono intercorse telefonate di incitamento, ma il tutto si è svolto in maniera molto “soft” e indolore , come è naturale che accada in ambienti come quelli bancari che non amano clamori mediatici inutili . L'italia dunque consolida in Europa la propria posizione in quelle economie di scala come appunto queste del sistema bancario che tanto prestigio fanno ottenere. E' questo un fattore di rilancio dell'economia ? L'interrogativo occorre farselo perchè ci si domanda sempre più spesso cosa produca il sistema banca in fin dei conti . Eppoi aspettiamo con ansia i commenti di chi con Monte dei Paschi ha rapporti stretti di partnership e non solo , ma ne è partecipata come appunto la Banca Popolare di Spoleto . A volte certe acquisizioni hanno dei costi che in qualche misura vengono poi riversati sull'utente finale , oltre che sull'organizzazione in generale della Banca stessa. Cui prodest?….vedremo !
carvan