Un esercito di oltre 70 cavatori ha fatto ritardare il taglio del nastro per denunciare l'anomala proliferazione di tartufaie controllate in Altotevere, Morroni annuncia incontro entro fine anno | Commovente omaggio a Jimmy Cecchini
Si è aperta in un modo diverso dal solito, questa mattina (30 ottobre), la Mostra del Tartufo di Città di Castello. Il taglio del nastro è stato infatti preceduto da una protesta pacifica di numerosi cavatori altotiberini, che hanno deciso di far sentire la loro voce davanti a tifernati e istituzioni presenti.
Troppe tartufaie controllate “A rischio liberca cerca”
Oltre 70 tartufai del “Comitato Libera Cerca” – già protagonisti di iniziative benefiche a favore dell’ospedale cittadino – si sono riuniti in piazza Matteotti, insieme all’Associazione Tartufai Altotevere, esprimendo il loro totale disappunto per l’”anomala” proliferazione di tartufaie controllate (ovvero riservate solo al privato dietro previa richiesta) soprattutto nel Comune di Città di Castello,
Un fenomeno di privatizzazione del territorio che in pochi anni ha portato a ridurre considerevolmente gli spazi per la libera cerca, arrivando a metterla sempre più a rischio. Ma i cavatori puntano il dito anche sulle autorizzazioni relative alle tartufaie controllate, “concesse ai privati in maniera superficiale – spesso senza neanche rispettare iter o norme previsti dal regolamento – non ottemperando di fatto a quanto richiesto dalla legge n 12 del 09/04/2015, (dove si legge che “la Regione tutela e valorizza il patrimonio tartuficolo naturale e ne favorisce la ricerca libera”).
Le richieste dei cavatori
La manifestazione pacifica ha visto oltre 70 cavatori con attaccati addosso cartelli gialli (o “tabelle”) con su scritto “Raccolta dei tartufi riservata“, gli stessi che delimitano le tartufaie controllate. Inequivocabile la frase riportata sopra: “Quando vedi questo cartello stai guardando l’arrgoanza di qualcuno che ha deciso di appropriarsi di un frutto spontaneo della terra, togliendo la possibilità ad un nonno di insegnare ad un nipote la libera cerca del tartufo”.
“Chi dovrebbe gestire l’equilibrio, vigilare e sanzionare eventuali irregolarità ha invece creato l’anarchia con le sue leggerezze – hanno aggiunto i tartufai con chiaro riferimento all’Afor (Agenzia FOrestale Regionale), di fatto l’unico organismo che può rilasciare l’autorizzazione per delimitare una riserva di tartufi – Vogliamo essere ascoltati e chiedere alle istituzioni una risposta chiara e pubblica su queste problematiche. Pretendiamo inoltre anche la salvaguardia dell’ambiente tartufigeno, oggi decimato e rovinato, e una mappatura delle tartufaie riservate (totalmente assente), con l’eventuale tassazione di quest’ultime in base alla superficie”.
Il faccia a faccia con l’assessore Morroni
Prima dell’inaugurazione della Mostra del Tartufo è avvenuto anche il faccia a faccia tra il vicepresidente dell’Associazione Tartufai Lorenzo Tanzi e l’assessore regionale alle Politiche agricole e agroalimentari Roberto Morroni, a cui i tartufai si era già rivolti in passato (a quanto pare invano).
Alle richieste del primo l’assessore ha così risposto: “E’ un tema che stiamo attenzionando già da molto e già entro la fine dell’anno ci reincontreremo per trovare un punto di equilibrio tra la tutela della proprietà privata e l’attività di libera cerca, che va salvagauradata anche per porre fine ad uno stato di conflittualità che non serve a nessuno“. Parole e incontro che lo stesso Tanzi ha giudicato “positive per cercare di trovare il bene comune”. Lo stesso sindaco Luca Secondi ha garantito l’appoggio del Comune.
Il commovente omaggio a Jimmy Cecchini
Subito dopo il taglio del nastro, che ha aperto la 41^ Mostra del Tartufo, c’è stato un bellissimo momento dedicato ad un altro storico cavatore tifernate, il compianto Giovannino “Jimmy” Cecchini, alla cui famiglia è stata consegnata una targa ricordo di un “pioniere appassionato della promozione, valorizzazione del territorio e delle tradizioni, attraverso iltartufo e le eccellenze agro-alimentari“. In lacrime, il figlio Andrea ha invitato tutti ad applaudire il padre, “perchè se lo merita e perchè è ancora qui con noi”.