Ci va pesante e con l’accetta Moody’s che vede al ribasso le prospettive di banche, società, regioni, province e città. Una mannaia che non ha risparmiato neanche l’Umbria. Due le istituzioni colpite dall’agenzia di rating, la Banca Popolare di Spoleto e la Regione dell’Umbria.
Bps – l’attenzione di Moody’s ha interessato 24 istituti di credito fra cui la Banca degli umbri oggetto del cosidetto RuR Down (rating sotto osservazione in vista di un nuovo taglio). La situazione al 5 ottobre scorso, come si legge sul sito Bps, era la seguente: Long Term Deposit: Baa1, Short Term Deposit: P-2, Bank Financial Strenght: C-, Outlook: negativo. Insieme all’istituto di credito di piazza Pianciani ci sono Banca Carige, Banca della Marca Credito Cooperativo, Banca delle Marche, Banca Monastler e del Sile, Monte dei Paschi, Bnl, Banca Popolare Alto Adige, Banca Popolare di Cividale, Banca Popolare di Marostica, Banca popolare di Spoleto, Banca Sella, Banca Tercas, Banco Popolare, Cassa di Risparmio di Bolzano, Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti, Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, Credito Emiliano, Credito Valtellinese, Icrea Bancaimpresa, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Ubi Banca e Unipol Banca.
Regione – se 3 giorni orsono era stato abbassato il ratig dell’Italia da A2 a A3 oggi è la volta degli Enti locali. La Regione dell’Umbria, nella valutazione a lungo termine, ottiene l’indice A3 (Lomarbia A1, Milano Provincia e Comune A2; Regione Toscana e Provincia Firenze A3, Comune Firenze BAA1, Provincia Torino A2, Veneto e Venezia A3).
Gli altri – taglio del rating anche per alcune società importanti come Eni e Poste Italiane passate da A2 a A3.
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Moody’s “taglia” l’Italia, inclusa Popolare Spoleto e Regione Umbria
Gio, 16/02/2012 - 15:10