Missione di pace in Israele e Palestina, il racconto della delegazione umbertidese - FOTO - Tuttoggi.info

Missione di pace in Israele e Palestina, il racconto della delegazione umbertidese – FOTO

Redazione

Missione di pace in Israele e Palestina, il racconto della delegazione umbertidese – FOTO

Mer, 14/11/2012 - 13:45

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“E' un paese perennemente in guerra dove tra la popolazione prevalgono rassegnazione e sfiducia, ma noi abbiamo il dovere di abbattere questo muro di silenzio e fare conoscere a tutti la questione israelo-palestinese”.
E' questo il messaggio lanciato dalla delegazione di cittadini di Umbertide e Montone che, dal 27 ottobre al 3 novembre scorsi, ha partecipato alla Missione di Pace in Israele e Palestina promossa dal Coordinamento nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani. Tornati dal viaggio, nella Sala Gruppi del Comune, alla presenza del sindaco di Umbertide Giampiero Giulietti, dell'assessore Simona Bellucci e del primo cittadino di Montone Mariano Tirimagni, alcuni dei protagonisti della missione hanno raccontato l'incredibile esperienza che hanno vissuto, con l'intenzione, forte, di far conoscere a tutti, a partire dalle scuole, cosa sta accadendo in Medio Oriente.
La delegazione partita da Umbertide era composta dallo studente Michele Cangemi, in qualità di “ambasciatore di pace” del Comune, Alessandro Vestrelli, dirigente Rapporti Internazionali e Cooperazione della Regione Umbria, Giuseppina Gianfranceschi, membro del Coordinamento per la Pace del Comune di Umbertide, e due privati cittadini, il docente Carlo Villarini e il medico Paola Zoppi, a cui si è aggiunta la studentessa Aurora Tosti, “ambasciatrice di pace” del Comune di Montone. Una missione che ha portato i partecipanti ad incontrare famiglie ed associazioni locali, per ascoltare i loro racconti, per cercare di capire quello che sta accadendo e soprattutto per farlo conoscere al mondo intero.
“Quello che più mi ha colpito è stata la finta democrazia che vige nello stato di Israele – ha dichiarato Michele Cangemi, al suo primo viaggio in Palestina – il paese sembra seguire il modello occidentale ma poi si scopre che la popolazione è controllata a vista”. “Sulla questione palestinese è stato messo un coperchio che oramai dura da anni e che noi abbiamo il dovere di scoperchiare, facendo informazione e raccontando quello che abbiamo visto con i nostri occhi – ha aggiunto Carlo Villarini, anch'egli alla sua prima esperienza in Terra Santa – ho percepito l'assurdità di questa situazione quando una sera a Betlemme, mentre camminavo per le strade piene di negozi di souvenir e strutture per turisti, mi sono improvvisamente trovato davanti il muro”.
Un muro che purtroppo continua ad essere costruito e che costringe i palestinesi a vivere praticamente braccati. “Rispetto al 2009 la situazione è peggiorata drasticamente– ha dichiarato infatti Giuseppina Gianfranceschi, che aveva già partecipato alla Marcia della Pace in Medio Oriente del 2009 – il popolo palestinese vive oramai nella rassegnazione anche se trova ancora la forza per chiedere al mondo esterno di intervenire sul governo israeliano. Ma la popolazione tutta, palestinesi ed israeliani, è stanca di abitare in un paese in continua guerra, di vivere nel terrore, di doversi rifugiare nei bunker ogniqualvolta suona la sirena. Significativo è stato l'incontro con Nomika Zion, israeliana di Sderot, che ha deciso di mettersi contro il suo popolo in nome della pace. “Qui la gente ha perso l'umanità- ci ha raccontato – e mentre gli altri festeggiano le bombe sganciate su Gaza, io telefono agli amici che abitano lì nella speranza che siano ancora vivi”. “La Regione Umbria è fortemente impegnata in Palestina con interventi di institutional building, quali la costituzione della prima Camera Arbitrale Palestinese, volta ad assistere il processo di democratizzazione dei Territori amministrati dall'ANP, o i progetti in corso nell'ambito del Programma di sostegno alle Municipalità palestinesi. – ha dichiarato Alessandro Vestrelli – In collaborazione con il Centro Peres di Tel Aviv, sosteniamo inoltre il progetto 'Saving children- La medicina al servizio della pace', grazie al quale bambini palestinesi affetti da gravi patologie possono avere accesso a prestazioni specialistiche in ospedali israeliani non erogabili dal loro sistema sanitario. Quest'importante missione di pace mi ha permesso di verificare direttamente l'involuzione della situazione in Israele e nei Territori palestinesi; ne torno ancor più convinto della necessità di migliorare l'informazione e di intensificare le iniziative concrete di pace e dialogo”.
“Non possiamo parlare di pace nel mondo se non risolviamo la questione israelo-palestinese – è stato il commento dell'assessore Simona Bellucci – è necessario che al più presto lo stato palestinese venga riconosciuto dall'Italia, come hanno già fatto altri stati della comunità mondiale”.

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