All’ospedale di Città di Castello la chirurgia generale punta all’eccellenza grazie allo sviluppo delle tecniche chirurgiche mininvasive, applicate con particolare successo alle patologie neoplastiche. Riconosciuto a livello nazionale come centro di riferimento ed insegnamento per la chirurgia mininvasiva, il reparto, diretto da Maurizio Cesari, ospita ogni anno diverse decine di chirurghi che da tutta Italia arrivano per apprendere le tecniche minivasive qui ampiamente utilizzate.
Di fatto la grande conquista della chirurgia odierna è la mininvasività, cioè la possibilità di effettuare interventi utilizzando telecamere e strumenti miniaturizzati grazie ai quali si possono affrontare malattie anche molto gravi, riducendo in maniera drastica i danni all’organismo legati all’intervento chirurgico e permettendo al tempo stesso una rapida ripresa delle funzioni e la completa guarigione. A Città di Castello si è fatto tesoro di questi principi e la chirurgia mininvasiva è stata applicata in maniera così estensiva che gli appositi resoconti del Ministero della Salute posizionano costantemente la struttura – in cui si eseguono ogni anno circa 1.100 interventi di media ed alta chirurgia – ai primissimi posti in Italia, come recentemente segnalato anche da grandi quotidiani e periodici nazionali.
“Le tecniche moderne di chirurgia mininvasiva – spiega Andrea Casciari, direttore generale della ASL 1 – sono efficaci, come e più delle tecniche tradizionali, in tutti i campi in cui vengono impiegate e sia nei casi più semplici sia in quelli più complessi hanno il duplice vantaggio di migliorare il decorso clinico e ridurre i tempi di degenza. In generale tutta la patologia oncologica ed in particolare i tumori del colon e dello stomaco si giovano di questo approccio, che riduce il trauma dell'intervento chirurgico e, nella fase postoperatoria, offre la possibilità di bere e mangiare quasi subito abolendo i dispositivi di drenaggio e i sondini nasali. Nel complesso, quindi, possiamo dire che la metodologia produce una netta riduzione dei costi complessivi sanitari e quindi offre un contributo concreto alla sostenibilità del sistema, ma il grande risultato è la riduzione delle complicanze ed il confort del paziente. La qualità del servizio offerto è certamente percepita anche dall’utenza, non soltanto dai cittadini dell’Alto Tevere, che usufriuscono regolarmente della struttura, ma anche da numerosi pazienti provenienti da altre regioni o altre zone dell'Umbria”.
“Inoltre oggi – aggiunge il direttore Casciari – possiamo portare la mininvasività anche fuori dalla sala operatoria per seguire il paziente in tutto il periodo del ricovero. Si tratta di un approccio innovativo che si sta diffondendo in Europa e che in Italia ci vede fra i pochi centri in avanzata fase di realizzazione”.
Chirurgia oggi significa alta tecnologia che si traduce in massima efficacia e minimo trauma. In questa direzione da anni il reparto di chirurgia dell’ospedale di Città di Castello sta sviluppando il massimo sforzo per adeguarsi ai migliori standard internazionali e per offrire agli utenti le stesse cure che potrebbero avere nei migliori ospedali del mondo, mantenendo il vantaggio di potersi muovere in un ambiente conosciuto e facilmente accessibile.
Si tratta di una nuova chirurgia che Maurizio Cesari, direttore del reparto, definisce ‘leggera’; non perché meno efficace o dedicata a malattie di minor gravità, bensì perché capace di aggredire, con efficacia analoga ai trattamenti tradizionali ma con trauma minore, tutte le più gravi malattie, in tutto il percorso clinico del paziente: prima, durante e dopo l’intervento chirurgico.
Un progetto quindi, che parte da un primato acquisito della chirurgia di Città di Castello nella percentuale di patologia trattata con tecnica laparoscopica e si allarga ad un piano di trattamento che vede il rispetto della funzionalità dell’organismo ed il confort del paziente come le chiavi che permettono di migliorare la guarigione e confinare il periodo di cura ad una parentesi della vita non più così temibile come in passato.
A Città di Castello la parola d’ordine è “Chirurgia Mininvasiva ovunque possibile”: fondamentali sono la collaborazione con il reparto di anestesia per avere un perfetto controllo del dolore postoperatorio (in linea con il progetto “Ospedale senza dolore”) senza dover ricorrere ai pesanti e debilitanti farmaci del recente passato, la collaborazione con il reparto di oncologia e di radioterapia per concordare fin dall’inizio il piano terapeutico che può dare il maggior effetto con il minor trauma; l’abolizione di tutti i dispositivi (sondini, drenaggi) non indispensabili e gravemente disagevoli per il paziente, la ripresa precoce della alimentazione e del movimento come garanzia di migliore recupero e minor disagio per l’operato, la dimissione rapida per ottimizzare la guarigione, la disponibilità del reparto di chirurgia pur mettendo a disposizione dell’utente e del suo medico di famiglia i recapiti per poter contattare rapidamente il reparto di chirurgia per ogni eventuale problema.