Sono 290 le domande finanziate per un totale di 600 mila euro derivanti dal Fondo sociale europeo.
Questi i risultati del bando promosso dalla Giunta regionale dell'Umbria e finalizzato a conciliare vita familiare e lavorativa della mamme. I dati sono stati resi noti dall'assessore regionale alle Politiche attive del lavoro, Maria Prodi, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Donini.
Il bando, che ha consentito di soddisfare le richieste per 399 bambini di età compresa fra zero e sei anni, era rivolto a madri lavoratrici dipendenti, imprenditrici o socie-lavoratrici di cooperative, con reddito familiare annuo non superiore ai trentamila euro. Il provvedimento prevedeva, tra l'altro, la concessione di contributi, sotto forma di “voucher” (fino ad un massimo di 2.100 euro per ogni bambino), per iscrivere i figli ai nidi d'infanzia, ai centri per bambini e famiglie, ai centri ricreativi, baby-parking, nidi e micronidi aziendali e interaziendali.Alto è stato il numero delle domande pervenute agli uffici regionali: 1632, di cui 1560 giudicate ammissibili, fra queste ultime, il 18 per cento è stato presentato da donne residenti nella provincia di Terni, l'82 per cento nella provincia di Perugia, l'86 per cento dei bambini per i quali è stato richiesto il contributo ha un'età compresa tra 0 e 3 anni.
“Troppo spesso, in Italia – ha detto l'assessore Prodi – la maternità si associa all'abbandono dell'occupazione o al blocco della mobilità verticale nella vita professionale, a causa dell'assenza di adeguati supporti per conciliare la vita familiare e quella lavorativa. Ciò non è ammissibile in un paese avanzato e civile come il nostro. Questo bando, pubblicato in via sperimentale la scorsa estate, andava proprio nella direzione di evitare questa scelta dolorosa. La Regione Umbria – ha spiegato l'assessore – da tempo si sta muovendo anche sul versante del potenziamento e del miglioramento della qualità dei servizi alla persona, nell'ambito della serie di interventi previsti dalla legge regionale 30/2005 e finalizzati a promuovere l'organizzazione e la qualificazione del sistema di servizi per la prima infanzia.È stato già predisposto – ha concluso Maria Prodi – un altro bando per finanziare interventi di aggiornamento e riqualificazione delle operatrici in aree tematiche come psicologia, sociologia, pedagogia/didattica, cosicché i servizi socio-educativi presenti in Umbria possano allinearsi agli standard di eccellenza europei.
