Non ci sarà nessun processo perchè per il giudice Carla Maria Giangamboni il fatto non costituisce reato. Tutti prosciolti quindi i 16, tra questi anche il sindaco di Magione Massimo Alunni Proietti, indagati a vario titolo per i reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, in concorso e commesso da pubblico ufficiale. Gli amministratori di Magione, compreso il sindaco Massimo Alunni Proietti, avevano sempre dichiarato la bontà del loro operato.
IL VIDEO CON LE PRIME DICHIARAZIONI DEL SINDACO
Quell'atto con cui nel 2009 è stata disposta la variante al piano regolatore che ha permesso di costruire numerose villette tra Magione, San Feliciano e Rovarro, era quindi regolare, come hanno sempre sostenuto gli avvocati della difesa Luciano Ghirga, Alessandro Vesi e Francesco Falcinelli. Quindi per i componenti del consiglio Alunni Proietti, Babucci, Chiappini, Contini, Fumanti, Miccio, Montanelli, Muzzatti, Novello, Orsini, Pignattini, Riboloni e Taborchi gli allora segretario comunale e responsabile dell’area urbanistica Lepore e Tancetti, e il tecnico progettista del Piano regolatore approvato nell’aprile di quell’anno, Vergoni, si chiude oggi una vicenda durata 5 anni. Le accuse secondo il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini non hanno trovato accogliemento da parte del Gup e quelle villette, stando alla sentenza di oggi sono state realizzate in base ad atti del Comune del tutto legittimi.
ABUSO D'UFFICIO, IN TRIBUNALE IL SINDACO E LA GIUNTA DI MAGIONE