Maestro gay contestato: "Non voglio una caccia alle streghe" - Tuttoggi.info

Maestro gay contestato: “Non voglio una caccia alle streghe”

Sara Minciaroni

Maestro gay contestato: “Non voglio una caccia alle streghe”

Contro il grave episodio di discriminazione sessuale avvenuto a Passignano la sollevazione delle istituzioni
Ven, 24/10/2014 - 09:00

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E’ impressionante la solidarietà che si è scatenata intorno al “caso” di Daniele Baldoni. Il 31enne insegnante di danza a Passignano sul Trasimeno ha deciso di lasciare il suo incarico in seguito alle frasi di un genitore contro il suo “stile di vita” chiaramente riferite alla sua omosessualità. “Ma oggi – ci spiega – l’ultima cosa che voglio è che si apra una caccia alle streghe. Non c’è nessun cattivo da individuare o da additare. Quello che è successo deve essere da esempio perché altri, soprattutto ragazzi che hanno timore di esprimere la propria natura, non siano costretti a subire le battute dietro le spalle, i sorrisini, i colpi di gomito. Quella che va cambiata è una mentalità”.

E questa mattina Daniele sul suo profilo facebook rimarca: “Non c’è bisogno di fare la caccia alle streghe ora. Ma solo aprire i cuori”. Daniele che con coraggio in questa storia ha deciso di metterci la faccia in queste ore è inondato dalla solidarietà e dall’affetto di tante persone, in particolare dei tanti genitori che non vogliono che molli, ma anche del dirigente scolastico Massimo Mariani, del sindaco, di esponenti politici. Migliaia di commenti e condivisioni su facebook ma soprattutto iniziative che proprio i genitori di Passignano hanno in animo di mettere in piedi: “Stiamo organizzando una petizione. Una raccolta firme – ci spiega una mamma portavoce – per chiedere a Daniele di non lasciare i nostri ragazzi. Non vogliamo che per l’errore di pochi paghino i nostri figli, che meritano di avere un insegnante che ama così tanto il suo lavoro e lo fa con grande passione. Come potremo spiegare ai bambini che Daniele è andato via per la cattiveria di qualcuno? Deve cambiare idea e restare proprio per dimostrare che certe mentalità si possono combattere”.

E la solidarietà è arrivata anche a scuola, al dirigente Massimo Mariani che senza esitazioni si è schierato al fianco di Daniele: “Questo ragazzo è stato anche un mio alunno, conosco benissimo il suo valore e non avrei mai permesso a delle chiacchiere di basso livello di impedire che, con tutti i requisiti in regola, insegnasse in questa scuola, spero ancora che cambi idea. Come ho già detto in questa scuola danza o la insegnerà lui o nessun altro – spiega Mariani – da ieri mattina a scuola sono arrivati moltissime email che si complimentavano per la posizione che come Istituto abbiamo preso in questa vicenda, ma io credo che sia la cosa più naturale del mondo”.

Daniele: “Una delle cose che mi ha fatto capire che avevo fatto bene a fare quel che ho fatto è stato il messaggio di un giovane del mio paese – racconta – io non sapevo nemmeno che fosse omosessuale, ma mi ha scritto ‘grazie per quello che fai’”.

“Deprecabile episodio di discriminazione” lo definisce il sindaco di Passignano Ermanno Rossi: “Speriamo che decida di continuare a svolgere l’incarico con la sua nota professionalità, del resto – spiega Rossi – Daniele è conosciuto ed apprezzato da tutta la cittadinanza per l’importante impegno sociale profuso in questi anni”. L’amministrazione comunale, in collaborazione con la scuola, intende organizzare un incontro con gli alunni e con i genitori, proprio sul tema della discriminazione.

Dal Pd si levano gli attestati di solidarietà del segretario regionale Giacomo Leonelli e del responsabile del Trasimeno, il passignanese Sandro Pasquali “Io sto dalla parte di Daniele e dei tanti Daniele che magari silenziosamente vivono situazioni simili. Il suo è un messaggio pubblico, aperto, leale, che squarcia un muro di chiacchiericcio insopportabile”. Un appello alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e al consiglio regionale, è stato lanciato dall’associazione Omphalos arcigay arcilesbica di Perugia “In Regione – afferma l’associazione in una sua nota – è ferma da anni una proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia. Ora è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti e di portare la legge a rapida approvazione”.

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