Perugia in lutto, morta la storia ostetrica Mirella Corboli. Al Policlinico di Monteluce ha fatto nascere tanti perugini ed è stato poi punto di riferimento per le nuove generazioni, anche per le colleghe ancora in attività nella struttura di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia.
Mirella Corboli si è spenta all’età di 73 anni. torica ostetrica del Policlinico di Monteluce, ricordata non solo tante generazioni di perugini, ma anche da
Oltre che nella assistenza, Mirella Corboli, è stata la prima dirigente Sitro delle ostetriche e per molti anni si è dedicata all’insegnamento di una professione che ha visto accrescere competenze e responsabilità per mettere in sicurezza le gestanti, seguendole per tutta la gravidanza.
Il ricordo del dottor Epicoco
“Ho conosciuto da vicino Mirella – testimonia il dottor Giorgio Epicoco, direttore dell’Ostetricia e Ginecologia – apprezzata da medici e colleghe per la sua grande generosità, umiltà e dedizione nello svolgimento della professione, con costante impegno anche nell’associazionismo cattolico. Ha continuato a frequentare le colleghe con discrezione e curiosità – continua, – testimoniando vicinanza ad una attività che idealmente non ha mai smesso di praticare. Di lei è stato apprezzato – aggiunge – il suo impegno verso una assistenza ostetrica pubblica infatti, per scelta, senza mai praticare attività privata”.
I funerali
I funerali si sono svolti oggi (giovedì 13 agosto) nella chiesa di Monteluce. Presenti molti operatori sanitari, che si sono stretti al marito Nazzareno, ai figli Elena e Stefano, alla nuora Benedetta e alla nipotina Francesca.
“Mirella, resterai una maestra e un’amica”
Durante l’omelia, una giovane ostetrica, Antonella, ha reso omaggio a Mirella con toccanti parole: “Resterai una maestra e un’amica per la professionalità e l’umanizzazione che ci hai trasmesso. Eri capace di stare vicina alla gioia della donna e nei momenti di sofferenza. Il tuo metodo di insegnamento era unico, perché approfondivi le questioni, ci hai messo difronte al dubbio assistenziale, e questo ci ha fatto crescere. Ti sei distinta – ha continuato Antonella – perché oltre ad essere una collega e una docente sei stata un’amica di tutti”.